Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XIX
anno <1995>   pagina <550>
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Carlo Pischedda
rige, che consentisse di ricostruire il testo esatto .9)
È molto probabile che la Morelli, conseguita la laurea nel 1936 e pubblicato nel 1938 il suo primo saggio su Mazzini e l'Inghilterra, abbia appreso dalle pubblicazioni ora citate l'esistenza dell'autografo del diario e la sua mala sorte editoriale: in quel tempo, tra il 1938 e il 1943, era impegnata nella stesura dei primi saggi archivistici già citati e nel con­tempo a prepararsi, con opportune letture, all'esame di libera docenza, superato nel 1942, e al concorso per il posto di assistente ordinario presso la cattedra di Storia del Risorgimento nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma, vinto nel medesimo anno, nonché nel saggiare le difficoltà della cura editoriale nella pubblicazione del primo volume dell'epistolario di Nino Bisio e della prima parte del diario di Domenico Farmi. L'incontro suo con il manoscritto di Massari tardò sino al 1947: nell'autunno, nel saggio archivistico dedicato questa volta alle carte Massari, ella ricostruì le vicende e le varie provenienze di quel fondo, ne precisò il contenuto e, nell'ultima pagina, diede finalmente una descrizione del diario, cime­lio preziosissimo .10) Precisato che l'autografo occupava otto quaderni, sette contenenti le annotazioni giornaliere dal 2 agosto 1858 al 23 marzo 1860, e l'ottavo una sola, del 19 settembre 1860 (e così era messa in evidenza la notevole lacuna dal 24 marzo al 18 settembre 1860), la Mo­relli aggiunse un chiarimento: n)
Il Massari, evidentemente, buttava giù giorno per giorno i suoi appunti e poi li ricopiava: perciò i primi due quaderni sono della seconda stesura, mentre gli altri sono le minute. A mano a mano che copiava distruggeva l'ori­ginale, e infatti le prime pagine del terzo quaderno sono quasi del tutto stac­cate. È da presumere che il Massari non abbia cominciato a scrivere i suoi ricordi il 2 agosto 1858, data di inizio del primo quaderno: questo volumetto ha tutte le caratteristiche di un seguito. Avrà veramente interrotto la sua abi­tudine di annotare giorno per giorno tra il 24 marzo e il 18 settembre 1860? Ma come recuperare i fascicoli mancanti?
Affermò inoltre che per giudicare il valore scientifico dell'edizione già uscita bastava, a suo parere, fare un raffronto con l'originale per accor­gersi degli sbagli innumerevoli di trascrizione che mutano, spesso, il si­gnificato del testo: non soltanto volute soppressioni di frasi e aggiusta­menti di stile, ma veri e propri errori : quali ad esempio and Company
9> A. OMODEO, Difesa del Risorgimento, cit., p. 584.
ic) EMILIA MORELLI, Le carte Massari, in Rassegna storica del Risorgimento, 1947, pp. 197-203 j ora in ID., I fondi archivistici, cit, pp. 89-98.
) Ibidem, p. 98.