Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storiografia. Secolo XIX
anno
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1995
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pagina
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551
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Il diario di Giuseppe Massari 551
in luogo di at Compiègne, monsignor Lacioni invece di Sacconi t Londra invece di Roma, Scrivia anziché Servia. E concluse infine facendo una promessa, a se stessa prima che agli altri: Speriamo di potere presto dare un'altra edizione di questo diario, che veramente merita l'attenzione degli studiosi .12)
Fedele al proposito di rimediare a un siffatto scempio editoriale, ma consapevole che una semplice errata corrige sarebbe stata insufficiente e per di più, per l'abbondanza degli errori e delle omissioni, ài consultazione incomoda, la Morelli preferì il rimedio radicale: in due anni di lavoro tenace, consumati nella decifrazione di quella scrittura scoraggiante, nella collazione e talvolta nell'interpretazione mediante accorti interventi nella punteggiatura, ella restituì, in un grosso volume di quasi 600 pagine uscito nel gennaio 1959, il testo genuino del diario, al quale aggiunse un'ampia prefazione, che illustrava i vari filoni narrativi del diario, ed un indice accurato dei nomi.1 Nell'avvertenza, infine, mentre si volgeva, nell'intimo, a ripercorrere il cammino compiuto, e si abbandonava al desiderio, molto umano, che alla sua fatica venissero riconoscimenti meritati e gratificanti, ella confidò: [...] spero che qualche amico paziente voglia perdere un po' di tempo e collazionare ad apertura di volume alcune pagine .I4)
Le vesti di amico paziente mi si addicevano, e decisi pertanto di esaudire quel suo desiderio: messa a confronto la seconda parte del diario
Da quél momento prosegui tenacemente la ricerca di quel quaderno mancante. Nel saggio archivistico aveva reso noto che in passato l'archivio Massari era posseduto da Emilio Visconti Venosta, il quale, intorno al 1887, ne aveva consegnato a Giovanni Beltrani una parte, compreso il manoscritto del diario. L'informazione spiega .perché nella memoria della Morelli sia sempre rimasta viva la connessione .tra il diario Massari e rarchivio Visconti Venosta. Infatti, quando venticinque anni -più tardi ella apprese che nel castello di Santena, accanto all'archivio Cavour, era conservato l'archivio Visconti Venosta e in questo un fondo di carte Massari, composto da oltre seicento lettere di vari mittenti, minutamente elencate (ne fu informata dal voi. II agl'Inventario dell'archivio Visconti Venosta., a cura di Giovanni Silengo, Torino, 1970), ella mi pregò subito di accertare benché la precisione dell'inventario lo escludesse se nel fondo specifico e magari in tutto l'archivio fosse presente un manoscritto anonimo non ancora inventariato, in cui, con il confronto della scrittura, fosse possibile riconoscere un frammento del diario Massari. La mia risposta negativa, al termine della ricerca, le procurò non poca delusione, perché aveva sempre nutrito la speranza del ritrovamento. Me lo confessò, con amarezza, a voce, in un colloquio successivo, .pur dichiarando che avrebbe continuato la ricerca.
W GIUSEPPE MASSARI, "Diario dalle cento voci. 1858-1860. Prefazione di EMILIA MORELLI, Bologna, 1959. La prefazione occupa le pp. III-XXXVI, l'avvertenza le pp. XXXVII-XXXVIIL
W Ibidem, p. XXXVII.