Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storiografia. Secolo XIX
anno
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1995
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pagina
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561
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II diario di Giuseppe Massari 561
firma è disonorato per sempre ". Tutto è vero, terribili rivelazioni. Lascio iJ conte concitato alla porta di casa sua: io mi ritiro oltre modo commosso. Ecco un altro ideale svanito! Dio buono, che strazio .
In efletti, il 9 novembre 1859 Hudson aveva concesso confidenzialmente a Massari la lettura del carteggio diplomatico inglese nel trimestre luglio-settembre: uno di quei documenti riferiva che Napoleone III aveva detto a Lord Cowley: l'armistizio fu fatto da Vittorio Emanuele . Questa la rivelazione che Massari confidò quella sera, due mesi dopo, una buona volta a quattr'occhi, a Cavour, e che ne provocò quella replica. Nella quale replica, però, così come è riportata nel diario, c'è un'evidente contraddizione: il re volle l'armistizio, e non volle la pace. Già Omodeo l'aveva rilevata nel 1936, nella citata recensione del volume di Luzio,32) e per eliminarla aveva aggiunto in nota, dopo aver riprodotto fedelmente le parole di Cavour: È evidente che il testo va completato con un solo: " non solo volle la pace, ma favoriva anche la confederazione ". Armistizio e pace eran nel luglio 1859, tutt'uno P}
Nella sua edizione del diario la Morelli, confermando che nell'autografo quel solo non esisteva, riprodusse la medesima trascrizione di Bel-trani, pur arricchendone la punteggiatura e con la variante firmava invece di favoriva {" ma firmava anche la confederazione *). La Morelli, dunque, propugnava implicitamente l'esistenza di una distinzione fra armistizio e pace ribadendola nella sua prefazione (p. XIX) : distinzione che non compare in altre pagine del diario, in cui l'armistizio firmato a Villafranca tra Napoleone III e Francesco Giuseppe, come preliminare di pace, è sempre menzionato semplicemente col vocabolo pace oppure con la formula completa pace di Villafranca .34)
Su questa distinzione non mi fu possibile concordare quando scrissi, nel 1960, la recensione dell'edizione Morelli: dichiarai che consideravo accettabile Pintegrazione suggerita da Omodeo perché precisai essa era confermata dalla narrazione del principe Napoleone, che dava raggua-
*3 Cr. supra, le note 6 e 7.
W A. OMODEO, Difesa del Risorgimento, cit., p. 583, nota 1.
) Traggo dall'edizione Morelli, ad esempio, alcune citazioni del diario. 12 luglio 1859 (p. 296): [...] la nuova della pace conchiusa ieri (11 luglio a Villafranca) tra i due Imperatoti, e della desmùssione dì Cavour: ciocché prova che questa pace non è buona. 13 luglio 1859 (ip. 297): [...] il Moniteur annunzia la pace ufficialmente, i 15 luglio 1859 (ip. 301): Cavour a Massari: Mi sono separato dal Re bruscamente, ma non in cattivi termini. Lo dica pure. Non posso firmare la pace: ma quando occorrerà farò il mio dovere . Altre citazioni di pace o di pace di Vaiafranoa alle pp. 299, 300, 302, 306, 352, 354, 372 ecc. passim.
35) Cfe, la nota 16.