Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storiografia. Secolo XIX
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1995
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Fausto Fonti
di unificazione sono stati protagonisti in quanto entrambi alti esponenti della Destra. Si può aggiungere però che tanto il figlio di Luigi Carlo Farini quanto il discepolo di Quintino Sella hanno avuto, almeno in un periodo più o meno lungo della loro vita, un rapporto politico di fiducia in uno dei più significativi esponenti della Sinistra, in Francesco Crispi,53* mentre ebbero un rapporto difficile, ed anche conflittuale, con il capo della Destra di fine secolo, Antonio di Rudini.
Molte, d'altro canto, furono anche le differenze fra i due, che non possono considerarsi genericamente liberali ma uomini di partito, cosicché, anche quando si delineò il trasformismo, la distanza fra i due rimase notevole, come risulta da quanto scrisse Guiccioli nel 1884:
10 marzo. - C'è stato un grosso incidente alla Camera. Il presidente Farmi, per una questione di regolamento, ha avuto inaspettatamente un voto contrario. Pare che darà le dimissioni: egli non aspettava che l'occasione per andarsene. Il trovarsi diviso dagli antichi amici politici, che in questo momento combattono quasi tutti il Ministero, lo aveva profondamente turbato .
11 marzo. - Farini non recederà. Ciò è in fondo un guadagno. L'importanza eccessiva (perché extracostituzionale) che il presidente della Camera ha assunto nel nostro sistema parlamentare, congiunta, nel caso specifico, alla natura profondamente partigiana dell'uomo, faceva sì che egli fosse, nei momenti difficili, l'arbitro della situazione e cercasse sempre di risolverla nel modo più favorevole alla Sinistra .
7 aprile. - Vado alla Camera per assistere alla nomina del nuovo presidente. Il voto sorpassa le mie speranze: 239 Biancheri, 136 Cairoli, 25 sdiede bianche. È un bel risultato. La nomina di Biancheri, per le condizioni nelle quali si è verificata, è un avvenimento politico che caratterizza l'evoluzione rapida dei partiti in Italia .
9 luglio. - Viaggio con Farini. Strada facendo, si parla di politica. Mi persuado sempre più che Farini ha ormai chiuso la sua carriera, tanto ha perso in vigoria di carattere: anche nelle idee appare invecchiato. Prigioniero dei pregiudizi della vecchia Sinistra, prende sul serio Depretis .54)
a) Del rapporto di Farmi ho già scritto. Per quello di Guiccioli, cito qui quanto egli stesso ne scrisse dopo la morte del siciliano: 11 agosto 1901. - Crispi ha cessato di soffrire. La strana natura di quell'uomo, i suoi difetti, le sue qualità difficilmente potrebbero riassumersi in poche parole. Egli era un appassionato e un violento. Del cospiratore possedeva tutte le qualità: l'indomabile forza di volontà, la capacità della dissimulazione, la prontezza dell'intuito, il coraggio e la rapidità delle decisioni, la fede incrollabile nei suoi ideali. Bisognava riconoscergli molte delle virtù innate del vero gentiluomo, ma offuscate da brutti contatti e da sessantanni di vita disordinata. Egli mi onorava della sua stima e della sua fiducia, lo gli sono stato sinceramente devoto, perché nessuno più di lui amava l'Italia, e quel grande amore mi induceva a perdonargli errori e colpe (A. GUICCIOLI, Diario del 1901, in Nuova Antologia, 16 marzo 1942, p. 95; ora anche in A. G., Diario di un conservatore Milano, Edizioni del Borghese, 1973, p, 270).
s*> A. GUICCIOLI, Diario del 1884, in N. Ani., 16 sett. 1937, pp. 193 e 197; 1 ott. 1937, p. 301; ora anche in Diario di un conservatore, cit., pp. 119, 120-121,