Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XIX
anno <1995>   pagina <588>
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pi? Fausto Forni
delle diverse puntate del diario,57* la meno facile reperibilità e utilizza­bilità della fonte deve avere scoraggiato anche seri studiosi; forse in maggior misura può avere allontanato gli storici degli ultimi cinquanta anni l'impressione che derivò da una pubblicazione avvenuta in periodo fascista, in epoca cioè che portava a sottolineare le battute antidemocra­tiche e antiparlamentariste che sono contenute nelle annotazioni del Guic-cioli, il cui diario apparve come uno strumento di propaganda poco attendibile e poco utilizzabile al fine di una comprensione dall'interno della dialettica fra i partiti della liberaldemocrazia. Né migliorò certamente l'immagine del diario Guiccioli la pubblicazione in volume nel 1973, perché la casa editrice: Il Borghese , il titolo: Il diario di un conser­vatore,5 e la presentazione ** davano alla fonte una forte connotazione politica e polemica, mentre la sua scientificità era compromessa anche dai molti tagli, non dichiarati volta per volta, che possono essere attribuiti anche a finalità politiche e che, comunque, danno una immagine defor­mata della fonte e del suo autore.
Sorte molto diversa, invece, quella del diario Farini, che ha trovato, fin dalla parziale edizione del 1942, sede e veste seriamente scientifiche e, nella definitiva e completa edizione del 1962, corredata da note che recuperano con intelligenza molti allegati e da un rigoroso e utilissimo
57) M. BELARDINELLI, La politica interna, in AA.W., Bibliografia dell'età del Risorgimento, in onore di A.M. Gbisalberti, Firenze, Olschki, 1972, voi. II, pp. 674-675.
58> Il termine conservatore, che dalla casa editrice e dal curatore era stato evidentemente scelto .per esaltare una posizione di destra intransigente e antidemo­cratica, non è piaciuto a Cado Gbisalberti {Prefazione alla ristampa anastatica di A. GUICCIOLI, Quintino Sella, Biella, Giovarmacci, 1980, p. VI), che considera G. come un uomo del Risorgimento , nostalgico di molti valori, ma capace di com­prendere ile trasformazioni della società nella quale viveva: non voleva davvero egli conclude apparire o farsi addirittura un laudator temporis acti . Senza dub­bio. Credo però che, qualora il termine sia inteso nel senso liberale della parola (nei senso secondo il quale Balbo affermava che un regime liberale ha bisogno tanto dei progressisti quanto dei conservatori secondo il modello inglese), non si possa escludere, né considerare offensivo l'uso di quel termine, che può attagliarsi al Guic­cioli del periodo al quale si riferisce il diario.
*) Le due pagine (7 e 8) di presentazione del volume non sono firmate: ri­producono informazioni con le quali Annibale Alberti aveva introdotto ile puntate del "Diario sulla Nuova Antologia e aggiungono poche frasi "polemiche: Guiccioli rimase alla Camera quel tanto che gli bastò per restare profondamente disgustato dal co­stume .parlamentare italiano; Lasciò negli uffici nomea di retto e severo più che di abile: e ciò sia inteso come lode alla sua linearità, in questo paese di furbi. Si concludono con l'affermazione che il diario è un eccezionale documento di co­stume, che è prova del fatto che la battaglia di quanti vorrebbero un'Italia ieria non è diversa, oggi, da ieri: solitaria, ingrata, consolata soltanto dai sani af­fetti familiari e dalla gioia del dovere compiuto. Le fotografie che arricchiscono il libro hanno didascalie fortemente polemiche in senso ultraconservatore, secondo l'uso della rivista II borghese.