Rassegna storica del Risorgimento
Emilia Morelli. Biografia
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1995
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Anna Maria Isastia
mente. Viaggia col padre che è spesso invitato a congressi e, sempre con lui, si reca più volte in Bulgaria. Gli fa da segretaria e soprattutto da interprete. È accanto al padre anche quando questi accoglie le più note celebrità della medicina mondiale.
Si laurea in Lettere il 28 novembre 1935 nella Facoltà appena inaugurata nella nuova Città universitaria. Fino a quella data aveva studiato nella vecchia sede di Corso Rinascimento. Raccontava di aver rischiato di arrivare in ritardo alla discussione della tesi perché non riusciva a trovare la nuova Facoltà di Lettere e Filosofia.
Nel suo curriculum universitario, accanto ad un 18 nella prova scritta eli latino, troviamo un 38/110 nel gruppo di esami che comprendeva letteratura italiana, lingua e letteratura francese e inglese. Più brillante il secondo anno con un 27 in Storia del Risorgimento, un 30 in Storia Medievale e un 28 in Storia dell'Arte medievale che diventò 29 nella seconda annualità, insieme al 30 della seconda prova di inglese e al 24 di Storia dell'Arte rinascimentale e moderna. Nella prova scritta di Storia del Risorgimento ottiene un buon 28, voto che le apre le porte della tesi che il titolare della materia, Alberto M. Ghisalberti, allora professore incaricato, la manda a fare a Londra su Mazzini. Ricordava sempre di essere partita con un titolo, ma nessuna indicazione bibliografica e nessuna preparazione per il lavoro che avrebbe dovuto svolgere.
Il 16 gennaio 1936 prende per la prima volta gli ascensori del Vittoriano, sede dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, di cui Ghisalberti è Segretario generale. La Morelli raccontava che il Ghisa non era affatto entusiasta all'idea di accogliere nell'Istituto questa figlia di papà, ma aveva dovuto piegarsi alla volontà di De Vecchi, presidente dell'Istituto, cui Eugenio aveva chiesto il favore di trovare una collocazione per la figlia naturalmente gratis . Non si fece neanche trovare. Marcella Medina, l'economa, le mise in mano un pacco di documenti dicendole: Il professore le lascia detto di riordinarli . Panico della Milla che in vita sua non aveva mai visto un archivio né lavorato su un documento. La sua tesi era stata fatta solo su materiale a stampa. Senza perdersi d'animo raccontava di aver cominciato inventandosi un metodo di lavoro. E da allora non ha più smesso. Successivamente Ghisa le disse che voleva una rubrica fissa sulla Rassegna di archivi e biblioteche e così la Milla ha cominciato a scrivere sui fondi che a mano a mano andava riordinando.
In Istituto fu inquadrata come vicedirettore con un regolare stipendio, di cui il padre, sembra, non seppe nulla.
Il 15 luglio 1936, dopo l'impresa etiopica, si iscrive al partito nazionale fascista, tessera n. 703026.
Qualche anno più tardi, nel 1941, prende avvio la sua carriera accademica. Dal 29 ottobre di quell'anno al 30 giugno 1948 è assistente