Rassegna storica del Risorgimento

Emilia Morelli. Biografia
anno <1995>   pagina <608>
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Anna Maria Isastia
la nomina aiuto in base ad una normativa del 1948, suscitando una pic­cola tempesta accademica.
Nello stesso anno partecipa al concorso a cattedra di Storia del Ri­sorgimento, bandito dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo, insieme a Ettore Passerin d'Entrèves, 1* vincitore, che sarà chia­mato a Pisa, e a Rosario Romeo che andrà a Messina.
Chiamata a metà dell'anno accademico, Emilia Morelli assume servi­zio il 10 marzo 1956, inviando al ministero il seguente telegramma: Grata et onorata accetto nomina professore straordinario università Pa­lermo assicurando immediato inizio servizio . Deve così rinunciare all'anno di congedo chiesto per andare a Londra a fare ricerche sugli esuli.
Tre anni dopo, della commissione per l'ordinariato fanno parte Fede­rico Chabod, A. M. Ghisalberti e Franco Venturi.
Il 20 settembre 1960 perde il padre cui era tanto legata e per il quale organizza funerali imponenti.
Donna di grande temperamento, dopo la morte di Eugenio, prende di fatto il posto di capofamiglia. Molto passionale nutre grandi amori e pro­fondi odi. Emilia Morelli è stata tutta un contrasto: fredda e passionale, ambiziosa e distaccata, quasi androgina con la sua voce arrochita dalle sigarette e i capelli di foggia maschile, ma molto femminile nella sua passione per i gioielli, nella cura e nell'eleganza dell'abbigliamento.
La sua splendida casa romana, dove la famiglia si era trasferita nel 1951, conserva molteplici tracce di lunghi e pazienti lavori d'ago e d'un­cinetto. Raffinate tendine, ricami perfetti ed elaborati, frutto della lontana educazione materna, si conciliano a fatica con la sua vita pubblica di donna professionalmente affermata.
Il collocamento fuori ruolo del suo Maestro la riporta a Roma nel 1964. Il consiglio di facoltà, presieduto dal preside Ghisalberti, procede per appello nominale. I candidati sono due: Emilia Morelli e Armando Saitta. A favore della Morelli votano in quaranta, Gustavo Vinay vota contro, si astengono Morghen, Donadoni e Lugli. Subito dopo, su Critica storica,2* da lui diretta, Saitta apre una polemica sulla trasparenza della chiamata affermando che si era proceduto con votazione segreta e non nominale.
Gli anni della contestazione studentesca trovano la Morelli assai poco disponibile. Interrotta all'inizio della seconda lezione del corso, il 27 no­vembre 1968 scrive al ministro della Pubblica istruzione informandolo che intende sospendere ogni attività didattica.
Nel 1970 viene nominata direttore prò tempore dell'Istituto di Sto­ria Moderna in sostituzione di Rosario Romeo. Gli subentra poi ufficiai-
2) A. Ili, 30 settembre 1964, p. 676.