Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Napoli. Storiografia. Secolo XIX
anno <1996>   pagina <7>
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Giornale estemporaneo 7
Per svilire il fenomeno sempre più allarmante delle insorgenze, in­vece, YEstemporaneo meglio il suo editorialista con -professata im­parzialità di giudizio storico, affrontò il problema, cercandone le cause prossime e remote. Questo delle insorgenze che era un sistema di atro­cità , comune a quasi tutta l'Italia repubblicana, non poteva essere ogni speranza era esclusa utile alla causa del Borbone e degli altri tiranni. A Napoli esso era esploso con l'appello alla guerriglia rivolto da Ferdinando alle popolazioni per fiancheggiare l'azione dell'esercito rego­lare contro le truppe francesi che invadevano il regno. E si era rafforzato con l'apporto di quanti, mal tollerando la sconfitta, avevano trovato asilo nelle province non ancora occupate dalle truppe liberatrici e sui quali grande influenza avevano avuto i prezzolanti agenti del Re per mettere in opera la continuazione dei loro intrighi , associando i facinorosi cac­ciati dalle prigioni ed i malcontenti che si prestavano alle loro insinuazioni , incoraggiati anche dalle rapine impunite . D'altra parte, le Corti avevano sempre alimentato la discordia tra le popolazioni confi­nanti di Stati diversi e tra le famiglie di uno stesso Stato, fomentando, in mancanza della forza per soggiogarne i capricci , odi e rivolte.
Sicché, al presente, ove questi disordini torbidi erano stati più acuti, si presentava un pabolo maggiore al fuoco dell'insorgenza, e gli ody privati , ben servendo questi stessi alla perfidia dei sovrani.1 Da qui l'avvertenza ai napoletani: oh miei concittadini ! scriveva l'arti­colista mentre bruciano le vostre abitazioni, il freddo tiranno alimenta sovente la sua rabbia nel cupo suo seno, ed arride dal fondo della Si­cilia alla vostra distruzione. Ecco qual uso fa del denaro che vi ha tolto; vi ha impoveriti per distruggervi, e vi distrugge giacché non può avere l'infame piacere di tiranneggiarvi . Oggi, però, volgendo lo sguardo al­l'Europa, era molto agevole convincersi che i popoli stanchi della tiran­nia, spinti da un impulso opposto, percorrono necessariamente l'orbita della libertà e che l'umanità intera, sorretta dalla forza ideologica e militare della Francia, cammina velocemente verso la sua generazione. Non altro effetto producevano le insorgenze, volute dal fuggitivo malvagio Clau­dio, che quello di determinare guasti e rovine , anche perché vana era la speranza di attendere un valido aiuto dagli inglesi che sempre ave­vano lottato per i loro non per gli altri interessi .13)
*2> Giornale, n. 2, cit., Varietà, pp. 113-116. Contro gli insorgenti, comunque, dir. ivi, n. 8, cit., tp. 164, occorreva, al presente, evitare il maggior fomite dovuto alla passata negligenza, in considerazione del principio che, prevenendo i delitti si fa alla Nazione maggior bene, che castigandoli, e non si incorre il pericolo di con­fondere i rei con gl'innocenti . Sull'attività politico-militare del governo e l'azione della Chiesa, cfr. Aiti, cit., voi. II, pp. 1417-1460.
B) Giornale, n. 2, cit., p. 115. SuU'ineluttabilità della vittoria, occorreva es­sere fiduciosi: L'uomo che non sente i principy, dovrebbe almeno persuadersi che oggi son giunti i tempi nei quali i popoli sono stanchi della tirannia dei re, e che spinti da un opposto impulso, percorrono necessariamente l'orbita della Libertà.