Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Francia. Storiografia. Secolo XIX
anno <1996>   pagina <18>
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Arianna Arisi Rota
notizie più interessanti, ed aprire questa relazione, questa specie di com­mercio di lumi fra le due Nazioni.
Più delicato si presentava il ruolo che, nell'economia del giornale, avrebbe avuto la parte politica, presente sin dal sottotìtolo: le notizie di carattere politico, precisavano i redattori, sarebbero state riportate solo nella vista [...] che il quadro delle rispettive istituzioni e de* van­taggi che se ne ripromettono i varj Governi, come tutto ciò che può interessare i vicendevoli rapporti, e ch'essa inserirà ne* suoi fogli, serva a rettificare i giudicj e le opinioni, ed a giovar seriamente alla pubblica felicità .
Commercio di lumi e pubblica felicità richiamavano così una iUuministica volontà di dialogare sui progressi spirituali e materiali delle società francese e italiana, attraverso un periodico che, pur nella sua breve esistenza, finisce per documentare, oltre che un più generale clima culturale, la circolazione e la fortuna critica delle opere nella Parigi con­solare, così come il gusto di Mielite di italiani i quali, rifugiatisi in Francia dopo la reazione austro-russa, vi avrebbero a lungo risieduto e, in alcuni casi, concluso la propria esistenza.
Compito dei redattori de La Domenica sarebbe stato insomma favo­rire la conoscenza di quanto le migliori corrispondenze forniran dall'Ita­lia, e quanto importerà di trasmettere di Francia agl'italiani . A questo ostentato equilibrio da rispettare nelle informazioni su Francia e Italia, si contrapponeva invece la scelta, anch'essa dichiarata nel Prospetto} di riferire tutte le notizie colla maggior precisione in lingua italiana; giacché, spiegavano i redattori, questa è ormai divenuta famigliare an­cora ai Francesi, o per la lunga loro dimora nella Lombardia, o perché la Musica ne à invaghito il bel Sesso, la Poesia gli Eruditi . Motivi autentici o presunti, gli ideatori del periodico sembravano non avere al­cun dubbio su questo punto.
Il primo numero del settimanale,3) che derivava il suo titolo appunto dal giorno di uscita, pubblicava in apertura una lettera ai redattori di quello che veniva semplicemente indicato come il Giornale Italiano a Parigi: datata Verona, 22 giugno, e firmata C***,4) la lettera
3) Il giornale, ogni numero del quale era composto di quattro fogli, non recava indicazione dei nomi dei redattori. Gli articoli erano anonimi o siglati con la sola iniziale. Le uniche informazoni riguardavano le modalità di abbonamento e il costo del [periodico: Si ricevono le associazioni al -presente Giornale, a Parigi, dal citta­dino Demonville, stampatore, tue Christine, n. 12, altrove da' principali libra}, e di­rettori di posta. Il prezzo è di 5 franchi per tre mesi, 10 per un semestre, 20 per l'anno, compreso il porto sino ai confini. Se qualche associato bramasse far acquisto di alcuno di que' libri che vi si vanno indicando, l'editore avrà cura di compiacerlo.
*> Secondo Paul Hazard {La Revolution Francasse et les lettres italiennes, 1789-