Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Francia. Storiografia. Secolo XIX
anno <1996>   pagina <19>
immagine non disponibile

La Domenica: Giornale italiano a Parigi 19
apprezzava l'iniziativa di rappresentare o indicare, come in un quadro le produzioni migliori d'Italia e di Francia, i due paesi più fecondi in grand'uomini , e metteva poi in guardia i suoi autori da tutti quei si dice, si assicura, corre voce, etc ..., che servono a empir le pagine di molte gazzette . Contestando dunque lo stile incerto delle gazzette poli­tiche del tempo, l'ignoto autore della lettera avrebbe invece voluto vedere nel nuovo foglio solo i fatti importanti e sicuri , per comporre così la storia esatta e precisa di quanto andrà succedendo degno d'avviso nell'universo politico .
La scelta del doppio binario letterario-politico operata dal perio­dico e la natura stessa dell'operazione giornalistica, trovano un'interes­sante spiegazione nelle personalità di alcuni dei suoi redattori e nell'am­biente in cui essa venne concepita.
Attivo animatore de La Domenica fu Antonio Buttura. Nato a Mal-cesine, sul lago di Garda, nel 1770, aveva preso gli ordini sacri nel 1794; all'arrivo dei francesi nella penisola italiana, era divenuto un ar­dente giacobino e si era messo in luce nel breve periodo della Repubblica democratica di Venezia. Rifugiatosi in Lombardia dopo il trattato di Cam-poformio, Buttura venne nominato segretario del Congresso Nazionale, ma la reazione austro-russa lo costrinse a riparare in Francia, dove, qual­che anno dopo, avrebbe lasciato gli ordini sacri. In quegli stessi anni cominciò la sua attività letteraria come autore di componimenti poetici e di traduzioni: tra queste, la traduzione della Poetica di Nicolas Boi-
1815, Paris, 1910, p. 281), l'iniziale potrebbe essere quella del letterato veronese An­tonio Cesari.
A La Domenica collaborò anche Giuseppe Poggi, nato a Biozzano, presso Pia­cenza, nel 1761, già autore dell'ufficioso Estensore cisalpino (Milano, 1797-1798), ri­fugiatosi in Francia dopo l'invasione autro-russa. Allo stadio di progetto restò una sua idea risalente all'inizio del 1802, ovvero, la compilazione di un mensile, Indica­tore generale della letteratura francese (cri. C. CAPRA, Il giornalismo, cit., pp. 509-510). Direttore de La Domenica era lo stampatore Antonio Galignani, originario di Brescia, che nel 1800 aveva aperto a Parigi una biblioteca dnglese. Galignani avrebbe poi diretto II Corriere d'Italia, al quale sarebbe stata in seguito affidata l'informazione in italiano a Parigi. Questo giornale, che uscì tra il 1805 e il 1808, era controllato dal segretario di Stato del Regno d'Italia residente a Parigi, Antonio Aldini, e venne molto lodato dallo stesso Napoleone. Qualche scarna notizia su La Domenica pe­raltro errata quella relativa alla data di cessazione delle pubblicazioni è in GIU­SEPPE DE FILIPPI, I giornali italiani a Parigi dal 1803 ai nostri giorni, in La Perse­veranza, 3 aprile 1883, e, con varie imprecisioni, in PAUL DESFEUILLES, Le gout francais a la fin du Consulat et les Italiens d'après La Domenica, in Nouvelle Revue d'Italie, 15 octobre 1920, pp. 318-323. Sull'ambiente degli italiani a Parigi nel periodo consolare si veda lo studio di ANNA MARIA RAO, Esuli. L'emigrazione politica italiana in Francia (1792-1802), Napoli, 1992, in particolare il cap. 11 e, ivi, p. 566 su La Domenica,