Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Francia. Storiografia. Secolo XIX
anno <1996>   pagina <21>
immagine non disponibile

La Domenica: Giornale italiano a Parigi 21
a Parigi in qualità di segretario di legazione della Repubblica Cisalpina con il ministro Serbelloni. Nei primi mesi di vita della Repubblica Ita­liana, dopo avere vanamente sperato nella nomina ad una sottoprefet-tura,I0J fu impiegato dunque nella divisione residente a Parigi del Mini­stero delle Relazioni Estere, come incaricato della corrispondenza con i ministri all'estero e del protocollo.
Il ministero costituì così un osservatorio privilegiato da cui Buttura e Tambroni, anche in virtù delle loro specifiche funzioni, potevano se­guire la cronaca politica e militare, usufruendo di materiale documentario come gazzette e memorie, e ricevendo tempestive notizie politiche, com­merciali, ma anche di costume, da tutta Europa.111
Tutto questo, unito ad una collaudata conoscenza degli ambienti pa­rigini, agli specifici interessi letterari di Buttura (e di altri collaboratori esterni) e ad ambizioni diffuse negli uffici ministeriali,12* è all'origine della struttura del foglio letterario-politico e delle scelte tematiche in esso ope­rate.
A partire dal primo numero del luglio 1803, La Domenica presentò settimanalmente due rubriche, una di letteratura italiana e una di lette­ratura francese: la prima, articolata in una sezione dedicata ad opere di Scienze ed arti e in una di Storia, annunciava l'imminente o l'avvenuta
1Qi Tambroni aspirava alla sotto-prefettura del Vergato, ma ostacolavano quell'am­bizione le sue scarse finanze personali e l'essere originario dello stesso Dipartimento in cui si trovava la sottoprefettura, condizione di incompatibilità, questa, secondo la decisione che Bonaparte avrebbe presto .presa. Tambroni, la cui sorella, Clotilde, ebbe la cattedra di lingua e letteratura greca all'Università di Bologna, era legato da forte amicizia con il concittadino Antonio Aldini (che, tra l'altro, era padrino di suo figlio), futuro segretario di Stato del Regno d'Italia residente a Parigi, destinato ad esauto­rare le principali attribuzioni dello stesso ministro delle Relazioni Estere Marescalchi. A differenza di Buttura, Tambroni vantava una buona amicizia con "Vincenzo Monti, cosi come il ministro Marescalchi, che più volte soccorse finanziariamente il poeta.
ll) È probabile infatti che i redattori del giornale utilizzassero fonti ministeriali, come le corrispondenze del personale diplomatico. Il n. 13 del .periodico, ad esempio, si apriva con una lettera del segretario della legazione della Repubblica Italiana presso la corte d'Etruria, Giuseppe De Cesare, che segnalava la recente formazione in Fi­renze di una nuova ed interessante società letteraria , gli Amatori della storia patria .
H> Preziose testimonianze del collegamento esistente tra gli uffici del Ministero delle Relazioni Estere della Repubblica Italiana a Parigi e l'attività giornalistica sono fomite dall'epistolario di Vincenzo Monti. Così, ad esempio, il poeta scriveva al mi­nistro Marescalchi il 24 dicembre 1804: [...] Mi consola il sentire da Paradisi che avete gradito l'esemplare che vi ho mandato dell'ultima mia operetta, e ve ne tra­smetto altre due copie, una per l'amico Mimaut (del quale gradirei un articolo su qualche accreditato giornale, se egli la stima non indegna di questo onore) e l'altra per Acerbi (V. MONTI, Epistolario, cifc., voi. 2, p. 322). Il citato Mimaut era an-ch'egli impiegato al ministero con la qualifica di sottocapo di divisione.