Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Francia. Storiografia. Secolo XIX
anno <1996>   pagina <25>
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La Domenica; Giornale italiano a Parigi 2?
Il gestore di The Argus era infatti Lewis Goldsmith, un inglese di origine ebraico-portoghese le cui vicende personali avevano e avrebbero attraversato rocambolescamente il periodo rivoluzionario, l'età napoleonica e la Restaurazione, tra Inghilterra, Germania e Francia, alternando pe­riodi di accesa francofilia a periodi di altrettanto intensa, ed opportuni­stica francofobia.23* Definito da Frédéric Masson il tipo del pubblicista e della spia ,24) Goldsmith non era tuttavia l'unica anima del giornale: altri redattori erano André d'Arbelles e Charles-Louis Lesur: il primo, un emigrato rientrato in Francia sotto il Direttorio, si era segnalato per la sua attiva collaborazione al Messager du Soir, il giornale più importante del periodo direttoriale. Nel 1814 ritroviamo André d'Arbelles come sto­rico ufficiale del Ministero degli Affari Esteri: sinceramente attaccato ai Borboni, si rifiutò di prestare giuramento a Napoleone durante i Cento giorni e venne destituito dall'incarico. Lesur, invece, aveva iniziato la carriera militare ma, uomo di lettere più che soldato, nel 1792 aveva cominciato a pubblicare opere occasionali in versi, con un iter non dissi­mile da quello di Buttura. Nel 1799 aveva scritto un poema eroico, Les Francs, ed in seguito si era impiegato al Ministero degli Esteri.25
) Nato nel 1763 nel Surrey, Goldsmith venne educato a Londra alia profes­sione forense, che non esercitò mai. Ardente sostenitore della rivoluzione francese e massone, dal 1792 .peregrinò dalla Germania alla Polonia, all'Olanda, dove forse fu legato al giornale filofrancese Albion. Nel 1801 pubblicò The Crimes of Cabinets, or a Review of the Plans and Aggressions for Annihilating the Liherties of France, and the Dismembrament of her Territories. Temendo di venire perseguitato per que­sto libello, riparò a Parigi nell'estate del 1802. Fu Talleyrand a presentarlo a Bona-parte, con il quale concordò la nascita di The Argus. Le successive tappe della car­riera di Goldsmith lo videro coinvolto in equivoche vicende di corruzione e persino in ora progetto di rapimento del conte di Provenza, il futuro Luigi XVIII, allora pre­tendente al trono di Francia. Nel 1809 fece ritorno in Inghilterra, dove non subì persecuzioni per la sua attività antinglese, al punto da convertirsi ad una forte avver­sione verso Napoleone. Divenuto notaio a Londra, avviò il giornale antifrancese The Antigdlican Monitor and Anti-Corsican Chronicle che, trasformatosi in Anti-Corsican Monitor nel 1814 e nel British Monitor nel 1818, continuò ad uscire sino al 1825. Nel 1811 pubblicò la Secret History of the Cabinet of Bonaparte e nel 1812 la Secret History of Bonaparte's Diplomacy. La sua esperienza parigina non era tuttavia destinata a finire: nel 1825 tornò nella capitale francese dove svolse le funzioni di interprete presso il Tribunale di Commercio fino al 1831, fondando il Paris Monitor e pubblicando, nel 1832, la fortunata Statistics of France, tradotta in francese l'anno seguente (cfr. Dictionary of National Biography} a cura di LESLIE STEPHEN e SIDNEY LEE, London, 1890, voi. XXII, pp. 85-86).
24) Così FRÉDÉRIC MASSON, Le Département des Affaires Etrangères pendant la Revolution, 1787-1804, Paris, 1877 (l'edizione consultata è: Genève, 1977, p. 490).
25) Lesur fu autore di numerosi libri allineati alle idee dell'imperatore: De la politique et des progrès de la puissance russe depuis son origine jusqu'au commenee-ment du XIXme siede (1807); Que veut VAutriche (1809); Tableau historique de la politique de Rome (1810); Histoire des Cosaques (1814). Cfr. F. MASSON, Le Dé­partement, dt., p. 491.