Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Friuli. Modernismo
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1996
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G. Ellero e il modernismo nel Friuli
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voro veniva scelto sulla precisa scorta di motivazioni di ordine etico: si potevano infatti reperire in esso molti principi di ordine morale che si opponevano in modo diretto alle dottrine liberali che nell'ultimo scorcio del secolo stavano prendendo sempre più piede in Friuli. Si sa che quest'opera riscosse un notevole successo a livello regionale, tanto che il settimanale goriziano II Rinnovamento (12 luglio 1893) la ripubblicò sicuro di trovare presso il pubblico una favorevole accoglienza.
Numerose e in varie raccolte appaiono le poesie di Ivan Trinko in lingua slovena, componimenti che in genere venivano duramente bersagliati dalla critica dei raffinati circoli letterari di Lubiana. La capitale intellettuale e morale del piccolo universo sloveno considerava troppo provinciale e stilate in una lingua stentata quelle poesie, che essa, invece, considerava esercizi di eloquenza altisonante, e nulla più, senza rendersi conto dello sforzo di un autodidatta che viveva extra moenia rispetto all'ambiente culturale sloveno.
Sono soprattutto due le opere di un certo rilievo uscite in lingua italiana. La prima consiste in una notevole traduzione da lui effettuata dallo sloveno; si tratta di Dante e la filosofia di Ales Usenicnik e del polacco Vojeslav Mole, Dante e i romantici polacchi?* Va da sé che con queste traduzioni Ivan Trinko si proponeva abilmente di indicare agli studiosi della penisola che i grandi poeti italiani erano ben presenti alla cultura slovena e slava in genere, e insieme di far comprendere la loro cultura e la loro lingua. Sapeva anche ben distinguere e sottolineare che si trattava di volta in volta di cultura slovena e non genericamente slava, equivoco cui soggiacevano non pochi italiani nel classificare quella cultura, senza porre le dovute distinzioni.
Nel 1930 quando già il regime fascista aveva impostato con rigidità la sua politica assimilatrice nei riguardi delle minoranze alloglotte del confine orientale, poco riguardosa delle tradizioni dell'identità etnica delle fasce confinarie, il Trinko pubblica la Grammatica della lingua slovena? che altro non era se non il libro che via via era andato organizzando facendo le lezioni agli alunni del seminario di Udine. Ben articolato al suo interno questo manuale emerge per la chiarezza della esposizione e per la notevole competenza delle teorie linguistiche del tempo. Tenendo presente sempre il pubblico italiano compilò un'agile storia della Jugo-
M. JEVNIKAR, Ivan Trinko, cit., p. 49.
?> F. FERLUGA PETRONIO, Considerazioni sulla lingua di Ivan Trinko Zamejski, in Ricerche su Ivan Trinko, cit., pp. 75-76; la S. Sede prescriveva o permetteva l'insegnamento della madrelingua ned seminari ove si trovavano candidati di madre-lngua non italiana; e M. JEVNIKAR, Le grammatiche della lingua slovena per gli italiani attraverso i secoli, in II mondo slavo (Padova), 3, 1971, pp. 95-114.