Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Friuli. Modernismo
anno <1996>   pagina <34>
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Pietro Zovalto
òhe turbava profondamente lo spirito. Si diceva che la religione nasceva da un inconscio sentimento del cuore, che la tradizione non aveva un valore dimostra­tivo, che la ragione non riusciva ad offrire le prove assolute dell'esistenza di Dio, ecc.I2)
Per Costantini che procede senza dubbi e con pastorali certezze, il modernismo altro non è che razionalismo arido e desolante , soprat­tutto perché ammette l'evoluzione dei dogmi lungo il corso della storia che s'incarica via via di apportare nuove riflessioni sul dato rivelato. Egli è irremovibile a questo proposito: Guai ad accettare il principio secondo il quale il significato di un dogma può variare col tempo! , Ai suoi occhi il modernismo diventa quasi un ateismo camuffato a una religione espressa entro i limiti umani della cultura. Di fronte a questo turbamento , a questa ansia della modernità, il Costantini assume una risposta religiosa che paradossalmente fa propria una delle istanze del modernismo , cioè il senso della presenza di Dio che si rivela in ogni cosa. Proprio in questo periodo la riscoperta del francescanesimo come rivisitazione del Cristo umanato e di S. Francesco, uomo che espe­rimenta nelle sue membra la presenza ài Cristo con il suggello delle stigmate, sono sensibilità che riportano a quel movimento che non po­teva ridursi al solo razionalismo dissolvitore del dato rivelato.
Questa rigida intransigenza del Costantini non sapeva esprimere istanze che sono entrate di diritto nella cultura cattolica, pur tra notevoli inquie­tudini e drammi personali. Il modernismo aveva sollevato un problema di notevole rilievo, quello di studiare la rivelazione come personalizzata nell'uomo,13* cioè analizzare i livelli, le modalità con cui l'uomo accetta il messaggio divino nell'aprirsi dell'intelligenza e della volontà, cioè l'espe­rienza del vissuto religioso.
L'aver avvicinato il modernismo, da cui prese le distanze, sia pur in un secondo momento, lasciò nella sua formazione, unitamente alle sensibilità ereditate dal rosminianesimo,14) una flessibilità mentale capace
a> R. SIMONATO, Celso Costantini, cit., App. 2, p. 79.
In Foglie secche, cit., pp. 92-95: II modernismo, il Costantini sostiene che Pio X salvò 'la Chiesa nella sua dimensione soprannaturale dal modernismo, die era <t razionalismo applicato al dogma . Deplora le intemperanze degli Scotton per le molteplici vittime innocenti fatte, fratelli che vedevano nel modernismo l'eresia del-l'opiscopaJismo , cioè un soverchio attaccamento dei preti al vescovo, per cui soste­nevano la gerarchia è come una catena d'oro; se qualche anello è guasto, conviene saltarlo e riattaccarsi al Capo, p. 93.
W C ANGELINI, Le vicende della teologia cattolica nel secolo XX, in Dizio­nario teologico interdisciplinare, Torino, 1977, p. 609 sgg.
M* Sull'influenza del Rosmini sul Costantini, cfr. R. SIMONATO, Celso Costan­tini cit-, pp. 25-31: L'influenza di Rosmini; oltre quanto detto alla nota 12.