Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Friuli. Modernismo
anno <1996>   pagina <35>
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G. Ellero e il modernismo nel Friuli
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di interpretare il mondo e il suo protagonista, cioè l'uomo moderno. Tali eredità culturali stimolano in lui il desiderio di incontrare l'uomo del suo tempo per offrire intuizioni e spunti atti a risolvere i problemi della
società moderna. Tutto questo trovò una pratica realizzazione quando fu rappresentante ufficiale della S. Sede in Cina, quale Delegato Apostolico, divenendo solerte sostenitore dell'adattamento missionario. I missionari europei nell'impero celeste nella visione del Costantini dovevano essere sì i portatori del messaggio cristiano ,5) enucleato nella sua essen­zialità, fatta di fratellanza e di carità, ma nel medesimo tempo era neces­sario tener conto della prestigiosa civiltà cinese, adattandovisi dinamica­mente nell'arte, nella letteratura, nella scienza e nel costume. Questa nuova capacità di approccio era derivata al Costantini perché egli era passato attraverso una duplice esperienza religioso-culturale, quella della tradizione rosminiana diocesana e quella del modernismo, anche se verso quest'ultimo a livello di consapevolezza critica, aveva mostrato una netta ostilità, soprattutto dopo la condanna.
Nel seminario di Udine la personalità di Ivan Trinko era una presenza quasi solitaria, perché si dedicava ad un gruppo di tematiche totalmente diversificate rispetto a quelle degli altri. Così un atteggia­mento nettamente antimodernista come quello di Celso Costantini, nella fedeltà gerarchica in ottemperanza alla linea del papa Pio X, non trovava corrispondenza nel seminario16) del capoluogo friulano. Il professore Giu­seppe Ellero, versatile e dai vasti orizzonti culturali, coltivava la lette­ratura (tra cui il teatro), la storia ecclesiastica, e in genere seguiva attentamente la cultura letteraria degli ambienti universitari italiani e stranieri, senza tuttavia configurarsi come un ingegno eclettico. Pio Pa-schini, suo collega, pur insegnando materie umanistiche in liceo, si occu­pava di storia antica, in particolare delle origini cristiane di Aquileia. Il rettore del seminario, Luigi Pellizzo, aveva introdotto l'insegnamento della sociologia nei corsi teologici prima ancora che uscisse la Lettera
AHa filosofia dell'adattamento il SIMONATO, Celso Costantini, eit., dedica tutto il cap. I, pp. 23-69.
16) Sul corpo docente del seminario e sul considerevole livello raggiunto, cfr. L. COMELLI, Tiziano Tessitori dalla fondazione del partito popolare alla lotta per l'autonomia friulana (1919-1947), Udine, 1983, pp. 17-26; T. TESSITORI, Storia del movimento cattolico in Friuli (1858-1917), a cura di P. Zovatto, Udine, 1989, pp. 125-129 e passim', oltre a [P. PASCHINI-G. ELLERO], Il seminario di Udine. Cenni sforici pubblicati nel terzo centenario della fondazione, Udine, 1902, app. VI, pp. 467-471; e P. BERTOLLÀ, Paschini al Seminario di Udine, in Atti del convegno di studi su Pio Paschini nel centenario della nascita, 1878-1978, Città del Vaticano, [1979], pp. 35-48. Sul contesto ecclesiastico generale: B. COLA VIZZA, La diocesi di Udine (1891-1906), cit., p. 97 sgg.