Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Friuli. Modernismo
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1996
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pagina
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Pietro Zovatto
enciclica ai Vescovi d'Italia sulla formazione del clero Fin da principio ... (8 dicembre 1902) di Leone XIII.
3. GIUSEPPE ELLERO e Pio PASCHINI. Dell'importanza della letteratura in genere slava e in particolare russa se ne rendeva conto anche Giuseppe Ellero che seguiva queste iniziative del collega del seminario con molto interesse, soprattutto per Tolstoj e Dostojevskij, tanto che pubblicò ne II Cittadino Italiano (4 gennaio 1903) un poemetto in cinquantaquattro distici, ove rilevava la statura europea di nomi che appartengono al patrimonio della cultura universale, come Tolstoj, Sienkiewicz, Gaj e Pre-Seren, in cui si prospettava un nuovo promettente mattino per i popoli slavi:
Alla vostra bandiera spiegata nel ridente albore del mattino, forti fratelli slavi, io piego riverente il mio fronte latino.17)
Il significato di Ivan Trinko, la personalità più rappresentativa della Slavia Veneta, si determina nel presentarsi come un ecclesiastico, autentico uomo di cultura, che rompe la tradizione ormai consolidata degli intellettuali delle sue valli che avvertivano un senso di inferiorità di fronte al mondo latino e quindi di conseguenza erano esposti ad una facile assimilazione da parte della cultura italiana venetizzante. La lunga consuetudine del processo di assimilazione spontanea non era mai stata interrotta dal XVIII secolo in poi. Ivan Trinko si presenta coerentemente con una caratterizzazione d'intellettuale: da un lato si può considerare di formazione compiutamente latina, mentre dall'altro risulta un buon conoscitore della cultura slava in generale che faceva come da contesto a quella slovena della Val Natisone.
Si avvicina il Trinko per certe affinità di ambiti al collega Giuseppe Ellero. Questi interpretava la Rerum Novarum come il dialogo che la Chiesa aveva iniziato con il mondo moderno. Dialogo che costituiva solo una prima fase del rapporto che doveva essere instaurato nell'ambito più vasto della cultura e più particolarmente in quello della metodologia scientifica da introdurre nelle discipline teologiche, e in particolare nella storia ecclesiastica. Il Trinko si pone in una posizione a questa similare, dislocando, tuttavia, il rapporto di dialogo che non è più tra cultura eccle-
17) Jl Cittadino Italiano, 4 gennaio 1903; il poemetto in ventiquattro distici tratteggia la storia dei popoli slavi. Il Trinko rispose nel medesimo giornale 1*11 gennaio 1903 con una poesia auspicando rapporti di reciproca comprensione. Sugli sloveni della Slavia Veneta cr. G. VALUSSI, Gli Sloveni in Italia, Trieste, 1974, pp. 72-98: Gli sloveni della Slavia Veneta.