Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Friuli. Modernismo
anno <1996>   pagina <48>
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Pietro Zovatto
conda edizione del 1909 sulla Chiesa Aquiletese e il periodo ielle origini, il Paschini veste i panni dell'umile asceta e della prudenza ecclesiastica. Quando nella premessa quasi anticipa l'assunto finale, presentando le sue conclusioni come se fossero un'ipotesi, evidenzia la sua sottomissione alla Chiesa per evitare interventi della Concistoriale:
L'autore non pretende certo scrive il Paschini di poter dire l'ul­tima parola in materia, ma solo di esporre quanto si sa sull'argomento, e di fare quelle ipotesi che possono servire a gettarvi un po' di luce; e tanto meno pretende di prevenire il giudizio della Chiesa, alle decisioni della quale vuole prestare il suo pieno incondizionato attaccamento.331
Il binomio EUero-Paschini quindi pur nella diversità delle sensibilità culturali, rivelandosi il primo un fine letterato aperto alla cultura moderna nelle sue varie espressioni umanistiche, mentre il secondo si determina come uno storico in senso tecnico, sobrio e asciutto, si identificano nello stesso atteggiamento ascetico. Sotto la pressione del magistero romano radicalmente antimodernistico, essi si sottomettono con un'ascesi che li qualifica uomini profondamente religiosi e pieni di fede, ma nel mede­simo tempo affermano la validità di un metodo critico-storico ben inteso e rettamente applicato, al di là di ogni implicazione ideologica che suo­nasse come eterodossia, salvando cosi la loro dignità di studiosi e di uo­mini di cultura.
PIETRO ZOVATTO
P. PASCHINI, La Chiesa aquiletese e il perìodo delle origini, Udine, 1909, pp. 8-9. V *
Al dramma del Paschini e al suo faticoso affermarsi con il metodo critico applicato alla storia ecclesiastica, cfr. G. MICCOLI, Fra mito della cristianità e seco­larizzazione. Studi sul rapporto chiesa-società nell'età contemporanea, Casale Monfer­rato, 1985, pp. 93-111; P. ZOVATTO, Pio Paschini e il modernismo, in Humanitas, 1988, 2, .pp. 250-275.