Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Friuli. Modernismo
anno <1996>   pagina <51>
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Libri e periodici
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gaci su momenti di autentica cultura, vanno letti da capo a fondo per co­glierne il vero valore e per giovarsene con serietà successivamente. Diciamo sempre che i saggi brevi, per la loro stessa struttura, per gli spazi ristretti che impongono, per gli obiettivi che hanno di comunicazione efficace, per le occasioni per cui si predispongono, condensano risultati di lunghe e accorte ricerche in schemi serrati e in sintesi ordinate: per questo vanno studiati con buona attenzione e ricondotti ai filoni centrali della matrice originaria. È appunto un lavoro del genere che porta a dare il giudizio di organicità e di unitarietà a tutti e due i tomi di Tempo religioso e tempo storico di Ga­briele De Rosa, preziosi certamente per i singoli contributi che vi si raccol­gono, ma pure per il quadro generale che ne risulta e per quanto rappresen­tano nella cultura storica e storiografica dei giorni nostri.
L'autore stesso individua i poli d'interesse dell'antologia, cercando di aiu­tare il lettore a porsi nel giusto punto di vista, e avverte che la vita reli­giosa, di cui preminentemente si occupa, va integrata in una storia che non è fatta solo di rotture o di crisi dell'istituzione ecclesiastica, ma anche di continuità e di rapporti che potremmo dire, con qualche cautela, dialettici fra il corpo ecclesiastico e il popolo cristiano, fra il prescritto e il vissuto, fra le molteplicità delle esperienze religiose, tramandate nei secoli, e i grandi sconvolgimenti politici, economici, culturali e di mentalità dell'età moderna . Abbiamo modo di verificare ogni giorno di più che anche quando il testo fondamentale è la visita pastorale o il sinodo, la ricerca si trasforma nella storia di un mondo, di una gente, dei cleri, dei laici, di una o più condi­zioni umane in uno stesso territorio .
Nella premessa di questo secondo volume dell'opera De Rosa stabilisce per il lettore due poli principali di interesse: quello veneto e l'altro meri­dionale. Noi cerchiamo di specificarli come si conviene, tenendo ben presente, però, che individuiamo nel corposo libro altri due filoni centrali, cioè quello di ambito generale e l'altro delle occasioni culturali. L'elenco dei titoli che diamo nelle quattro suddistinzioni determinate è dimostrativo tra l'altro della pregnanza della pubblicazione ed è indicativo delle trattazioni sviluppate; dà l'idea della vastità della materia affrontata e quindi spiega le ragioni della validità del discorso svolto in anni ed anni di costante e dura applicazione.
Nel capitolo degli argomenti veneti vanno inclusi i saggi sulle visite pastorali del vescovo di Verona G. M. Giberti (1525-1542), sul sinodo pro­vinciale di Gorizia del 1768 e sul comportamento dell'arcivescovo Carlo Mi­chele d'Attems fra la curia romana e Maria Teresa, sui rapporti del nunzio di Venezia al papa in merito all'occupazione napoleonica del Veneto e della Lombardia, sulla posizione dei vescovi veneti nelle relazioni con la Santa Sede durante la guerra 1915-1918.
Il polo d'interesse più sostanzioso è quello definito meridionale dal De Rosa stesso, a partire dallo studio del caso della diocesi di Rieti nell'analisi sulla utilizzazione storica dei sinodi post-tridentini. In questa parte del libro vanno inclusi i seguenti argomenti: Sant'Alfonso e il secolo dei lumi, Il ve­scovo luterano J. P. Mynster, Sant'Alfonso de' Liguori e Kierkegaard, Pasquale Stanislao Mancini e la politica ecclesiastica della destra, Di un sentimento contemporaneo della Magna Grecia, Ricordo di Pietro Ebner, L'archivio della basilica di San Nicola di Bari, Venti anni fra gli archivi parrocchiali del Mezzogiorno.
Abbiamo definito il terzo capitolo in cui si articola il volume come