Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Friuli. Modernismo
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1996
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135
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Vita dell'Istituto
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energetiche (carbone e energia elettrica). Ritornando sui punti salienti dell'interpretazione di Rosario Romeo, sulla sua polemica con Gerschenkron, sulle analisi di Bonelli e su studi, come quelli di Confalonieri e Fenoaltea, che hanno fornito le coordinate economiche e la conferma della sua tesi, Pescoso-lido ha preso invece le distanze dalla tesi di Cafagna in merito al ruolo dello Stato nell'industrializzazione del paese. In molte occasioni è stata sottolineata l'opportunità di studiare il Settentrione più che il Mezzogiorno per comprendere le scelte economiche fondamentali dello Stato unitario.
Paolo Frascani ha trovato conferma di questa impostazione e della tesi di Bonelli nella storia dell'industria in Sicilia di Canciia. Quadro dettagliatissimo di attività, manifatture, settori apparentemente minoritari, come quello della liquerizia, associati ad attività in forte espansione nell'Ottocento, come il settore agrumario, zolfifero, enologico, esso offre esempi imprenditoriali (i Florio, la fabbrica chimica Arenella) che confermano il peso dell'intervento statale nei tentativi di sostenere l'industria isolana ma anche l'accentuarsi del dualismo. Frascani ha indicato inoltre la necessità di seguire percorsi attinenti alla storia dell'edilizia, alle fonti fiscali, all'utilizzazione del capitale finanziario che hanno avuto e potranno ancora avere sbocchi interessanti per l'articolazione del fenomeno.
Orazio Canciia ha confermato il debito che la sua ricostruzione deve al-rimposfazione di Romeo e allo sviluppo di essa in questi decenni da parte di Pescosolido; la storia delle imprese, la valorizzazione della fase preunitaria borbonica, la valutazione del protezionismo pre e postunitario devono molto ad alcune scelte di metodo nella valutazione dell'* arretratezza dello sviluppo . La maggior parte degli interventi statali hanno favorito il Nord industrializzato, l'agricoltura capitalistica, e il Mezzogiorno latifondistico assenteista dei produttori di grano, non quello delle colture speciali.
Giuseppe Galasso ha riproposto i termini del significato di una storia regionale, nonché la necessità di valutare queste crescite circoscritte con metri di paragone molto ampi in un sistema tecnologico che rende rapidissimi i cambiamenti e condanna alcune zone del mondo ad un persistente dualismo. Ha richiamato inoltre l'importanza degli strumenti istituzionali, tra una finanza comunale e una finanza statale, tra una produzione artigianale ed una altamente industrializzata, ponendo vari interrogativi sul ruolo del capitale finanziario.
Un dibattito quindi teso non a negare il dualismo ma a coniugare insieme la centralità dello Stato e le dimensioni regionali: produzione, meccanismi dello scambio, aggregazioni familiari e comunitarie, cultura e vita politica sono apparsi indici significativi e interagenti in uno sviluppo che conosce vari centri, varie gerarchie.
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PALERMO. L'anno 1995, il giorno 23 del mese di giugno, in Palermo, nei locali della Società Siciliana per la Storia Patria, siti in Piazza San Domenico, n. 1, si è riunita l'Assemblea dei soci del Comitato palermitano dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, convocato in questo giorno, in prima convocazione alle ore 16 ed in seconda convocazione alle ore 17, a mezzo di lettera inviata al domicilio dei soci, in data 9 giugno 1995, dal Presidente prof. Giuseppe Trieoli, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
1) elezione del Comitato direttivo,
2) discussione del programma di attività,
3) varie ed eventuali.