Rassegna storica del Risorgimento
Corsica. Italia meridionale. Storiografia. Secoli XVIII e XIX
anno
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1996
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pagina
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151
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La Corsica e ti Mezzogiorno d'Italia
quello che appare dalle lettere a Galiani. In realtà Tanucci, dietro la maschera di un realismo politico spinto quasi al cinismo, aveva cercato, pur paralizzato com'era dall'impotenza diplomatica del regno e dal pieno accordo tra Francia e Spagna sulla questione, di risolvere il problema corso in maniera conveniente ed equa, sia per la Corsica che per le potenze borboniche. Egli aveva infatti proposto a Carlo III di erigere la Corsica in repubblica indipendente, ma colla relazione che Ginevra ha alla Francia . Quella del sovrano spagnolo fu però una fredda risposta , motivata dal timore di un'occupazione inglese. A questo pericolo Tanucci però non credeva. Più tardi, di fronte al precipitare degli avvenimenti in seguito all'iniziativa francese, anche il freddo e realista Tanucci avrebbe però saputo trovare accenti di sentita partecipazione umana e politica alla tragedia della Corsica, di quella povera, inquieta ed agguerrita nazione, e amante della libertà (6 settembre 1768), fino a tracciare il più alto ed antiretorico elogio del popolo corso: Moltitudine povera, dura, assuefatta a non temere, disperata, idolatra della libertà (12 novembre 1768). E, osservando che la Corsica ha dichiarato la guerra a cliiunque vuol opporsi alla libertà , ne paragonava l'indomita resistenza a quella degli antichi liguri e sanniti contro i romani ed a quella degli olandesi contro gli spagnoli, augurandosi che l'isola divenisse per i francesi un gran sepolcro (18 giugno 1768).
Al contrario di quel che potrebbe apparire, Tanucci non aveva cambiato opinione sulla Corsica, anche se non è certamente da escludere l'emergere di un suo sentimento di umana commozione di fronte alla tragedia di quel popolo. In realtà, lo statista borbonico sapeva, o almeno sospettava, che le sue missive al Galiani, segretario d'ambasciata a Parigi, venivano sistematicamente intercettate e visionate dal Cabinet noir, il servizio di spionaggio del governo francese, che l'aveva tutt'altro che in simpatia per la sua opposizione al Patto di famiglia ed agli atteggiamenti di altezzosa superiorità che la Francia tendeva ad assumere nei confronti del regno. Nell'impossibilità di agire direttamente, con i mezzi ordinari della politica, Tanucci cercò quindi, probabilmente, di influire indirettamente sui governanti francesi attraverso la sua corrispondenza col Galiani, prima dipingendo la Corsica con i colori più neri e scoraggianti, poi tentando di dimostrare la difficoltà e l'inutilità della conquista.
2) II "Decennio francese. La Legione Corsa nel regno di Napoli
Quando, con il trattato di S. Idelfonso (19 agosto 1796), dopo aver abbandonato la coalizione antifrancese, la Spagna si schierò con la Francia contro la Gran Bretagna, l'intera situazione politico-strategica nel Mediterraneo occidentale venne ad essere stravolta dal capovolgimento delle alleanze. Il controllo inglese sulla Corsica si rendeva impossibile, e ciò proprio mentre l'esercito di Bonaparte, forzate le Alpi e costretta alla pace la monarchia sabauda, stava dilagando nella pianura padana. Il 9