Rassegna storica del Risorgimento
Corsica. Italia meridionale. Storiografia. Secoli XVIII e XIX
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1996
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Francesco Barra
I rapporti tra Corsica e Mezzogiorno conobbero una nuova e forte intensificazione nel Decennio napoleonico 1806-1815. Ciò grazie a motivi squisitamente politici ma anche umani, giacché corso è Giuseppe Bona-parte, fratello maggiore di Napoleone, che regna a Napoli dal 1806 al 1808; corso è il potente e temuto ministro di Polizia Cristoforo Saliceti, la cui figlia Caterina sposa Giuseppe Caracciolo, principe di Torella; corsi sono alcuni alti funzionari dell'amministrazione civile del nuovo regno, tra cui gli intendenti Simone Colonna e Luigi Flach, nonché i sottintendenti Ignazio Carabelli e Francesco Casamarte.9* Corsi, infine, sono numerosi ufficiali dell'esercito napoletano, quali i generali Arrighi, Cattaneo, Ottavi, Franceschi, Galloni, Gentili e Orticoni; e, insieme con costoro, tutta una più oscura folla di quadri della burocrazia, della polizia, della gendarmeria e dell'esercito.
Va infine ricordata la presenza nel Mezzogiorno napoleonico di una importante formazione militare, la Legione Corsa, che non poca parte ebbe nei tormentati eventi che contrassegnarono quell'epoca della storia meridionale. La Legione, costituita da Napoleone il 1 giugno 1803 con volontari esenti da obblighi di leva, era in effetti un reggimento di fanteria leggera che, sull'esempio dei Corsican Rangers reclutati dall'Inghilterra tra i corsi paolisti, era specificatamente destinato alla guerra di montagna ed alle operazioni di antiguerriglia. Nel formare questo reparto, inquadrato da notabili corsi di sicuro lealismo bonapartista, Napoleone aveva mirato a dar sfogo ed a convogliare a suo profitto la naturale esuberanza dei corsi e le loro attitudini militari, dopo la fine delle guerre civili e l'avvento pacificatore del regime napoleonico. Ma Napoleone non intendeva neppure impiegare la Legione sull'isola, ed infatti ben presto, nel maggio 1805, la trasferì a Livorno, dove venne riorganizzata. Di lì,
seppe del 5 giugno: Les officiers cotses qui étaient au service des Anglais vou-laient servir ici, mais non en France. J'ai refusé de leur donner du service, parce que je ne puis pas compter sur eux (p. 274), e la replica dell'imperatore del 13 giugno: Envoyez-moi l'état nominatif des officiers corses qui étaient au service des Anglaìs. Vous dites qu'ils ont quitte la Corse depuis peu; ils sont donc coupables de rébellion. Vous atuàez dù, dans ce cas, les taire arreter, et les envoyer à Fe-nestreUes. Ecrivez au prince Eugène, au general Junot, a Parme, et au general Me-nou, à Turin, de les arreter à leur passage (p. 293).
9) Particolarmente interessante il caso dei Casamarte, i quali, originari di Sorrento, dimorarono a lungo in Corsica, e specie ad Ajaccio, ricoprendo importanti cariche. Francesco Casamarte, dopo aver militato nella Legione Corsa, fu nominato sottintendente di Penne, in Abruzzo, finendo con lo stabilirei con la famiglia a Loreto Apra tino, dove è ancora oggi conservata la sua straordinaria raccolta libraria e documentaria sulla storia della Corsica, per la quale cfr. la prima ricognizione effettuata da E. MICHEL, La raccolta còrsa Casamarte a Loreto Aprutino, in ASC, luglio-settembre 1935, pp. 416-431.
Per la prima fase del Decennio francese fondamentale rimane J. RAMBAUD, Na-ples sous Joseph Bonaparte, Paris, 1911.