Rassegna storica del Risorgimento

Corsica. Italia meridionale. Storiografia. Secoli XVIII e XIX
anno <1996>   pagina <158>
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Francesco Barra
les Franc,ais ).20) E Giuseppe, visitando la Calabria, osservava a sua volta con stupore le profonde analogie di mentalità e di costumi tra i calabresi e i montanari corsi: Les Calabrais sont en tout semblables aux monta-gnards de la Corse; ils sont très susceptibles d'émotions violentes . J
La Legione, dispersa in tutto il regno, continuava intanto ad essere impiegata senza risparmio contro il dilagante brigantaggio filoborbonico. Essa fornì tra l'altro un cospicuo contingente alla grande colonna mobile che, al comando del maggiore Lèopold-Sigisbert Hugo, diede la caccia alla massa di Fra Diavolo durante un memorabile raid dalle montagne d'Abruzzo al Salernitano. La Legione si era peraltro notevolmente assot­tigliata, non solo perché i corsi avevano subito forti perdite sul campo di battaglia ed a causa delle malattie, ma anche perché Giuseppe Bona-parte, disattendendo le indicazioni di Napoleone, ne aveva travasato i mi­gliori elementi nella Guardia reale, nella Gendarmeria e persino nella Ma­rina, di modo che in pochi mesi la forza della Legione era calata da 3.000 a 1.800 uomini circa.
Morto il 3 agosto 1806 il generale De Giovanni a causa delle febbri malariche contratte all'assedio di Gaeta, fu nominato a succedergli a capo della Legione un altro corso, il colonnello Cattaneo, che il re richiamò però ben presto presso di sé a corte, di talché il comando interinale del corpo passò prima ad un francese, il tenente colonnello Guye (14 otto­bre) e infine (30 novembre) al maggiore Hugo, padre dell'assai più cele­bre Victor, il quale ne divenne anche formalmente comandante soltanto il 23 febbraio 1808, con la sua promozione a colonnello. U 7 novembre 1806 la Legione fu trasformata in reggimento di fanteria leggera su tre battaglioni, e con decreto del 6 gennaio 1807 prese il nome di reggimento Real Corso.
L'eredità raccolta dall'Hugo era allo stesso tempo brillante e difficile. Infatti il corpo, come avrebbe in seguito ricordato lo stesso Hugo,
était connu dans l'armée par son extréme valeur, mais n'avait pas un répu-tarion brillante sous le rapport de la tenue, de la discipline et de l'instruction théorique. Il avait commencé son éducation militaire par apprendre la petite guerre; il la faisait à merveille, et peu de troupes avaient de plus beaux faits d'armes à citer. Beaucoup d'hommes glorieusement estorpiés, beaucoup de fem-mes et d'enfans encombraient ce dépót [Gaeta]; je sollicitai et j'obtins des pension pour les premiers, et des secours pour les autres, ainsi que l'habille-ment et l'équipement étaient dans le plus mauvais état.22*
20) Mémoires et correspondance, ci.t., voi. II, p. 439, lettera del 9 agosto 1806: Quelles sont les troupes qu'il vous faut pour vous? Des Corses, qui seraient mieux à Naples qu'en France, parce qu'ils s'arrangeront mieux avec les Napolitains qu'avec les Francate .
21> Ivi, voi. II, p. 182, lettera del 12 aprile 1806.
22) Mémoires du General Hugo, Paris, 1823, voi. I, pp. 13-64. Sull'Hugo cfr. utilmente T. RAMBAUD, Fra Diavolo et le commandant Hugo, in Revue de Paris. 15