Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storiografia. Secolo XX
anno <1996>   pagina <438>
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Giuseppe Talamo
di Mantova, del 1952, con una comunicazione su II Mezzogiorno all'indomani dell'unificazione in una relazione inedita di "Diomede Pantaleoni.
Quelle comunicazioni erano, in realtà, vere e proprie relazioni che rientravano in quel riesame critico del Risorgimento che si era iniziato dopo la fine della guerra e il ripristino delle libertà. Per Paolo Alatri, che non accettava certo giudizi demolitori sommari e superficiali, la ricostruzione del movimento che aveva portato all'unificazione e dei decenni dell'Italia unita' non soltanto doveva abbandonare qualsiasi atteggiamento retorico e agio­grafico, ma doveva allargarsi alla complessiva trasformazione della società italiana, colta nelle sue manifestazioni politiche, sociali, economiche, cultu­rali, religiose.
Dopo il conseguimento della libera docenza in storia del Risorgimento nel 1948, Alatri ebbe, l'anno successivo, l'incarico di quella disciplina nella Facoltà di Lettere dell'Università di Palermo. Nel 1985, quando quell'espe­rienza era oramai lontana, Alatri la descrisse in alcune pagine, intitolate La mia esperienza in Sicilia, premesse al volume Le occasioni della storia già ricordato, efficacemente rievocative del clima politico e culturale isolano.
Con una scelta che denota anche la serietà con cui affrontava il suo impegno didattico, Alatri scelse come argomento di studio un tema siciliano che lo avrebbe portato a frequentare e quindi a conoscere meglio gli archivi dell'isola. Questo bisogno di capire i precedenti storici della questione siciliana, inquadrata però nel contesto nazionale spinse Alatri ad un lungo scavo archivistico, facilitato dal fatto che nell'Archivio di stato di Palermo, a differenza di quanto accadeva in altri archivi, le carte della prefettura e della questura erano integralmente conservate e agevolmente consultabili. Alatri utilizzò soprattutto le relazioni del Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Palermo al ministro di Grazia e Giustizia e le comunica­zioni di quest'ultimo al primo, i rapporti del questore di Palermo al prefetto, le comunicazioni del prefetto al questore, i dispacci del ministro dell'Interno al prefetto e le relazioni del prefetto al ministro dell'Interno. Questo vasto materiale confluì nel volume Lotte politiche in Sicilia sotto il governo della Destra (1866-1874), edito presso Einaudi nel 1954. Gli anni esaminati non erano molti ma, anche se al centro dell'opera c'era la rivolta del settembre 1866, in una grossa introduzione, di oltre un centinaio di pagine, era accu­ratamente ricostruito il progressivo distacco dell'isola dai miti e dalle idealità dei Mille . La conclusione dell'indagine era costituita dalle elezioni politiche del 1874 e dalla netta sconfitta dei candidati governativi, seguita dai provvedimenti straordinari di pubblica sicurezza del 1875. H materiale archivistico permise di ricostruire con molta precisione i rapporti tra governo e partiti politici che condizionavano, come scrisse Alatri, direttamente o indirettamente, tutta la vita non soltanto politica, ma anche civile, sociale e perfino economica della Sicilia ,
Nel ricordare,' una trentina di anni dopo, quel lavoro l'Alatri sotto­lineava gli-aspetti più .inquietanti che etano emersi: le connivenze tra auto-"