Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Roma. Questione sociale. Secoli XVIII-XIX
anno <1996>   pagina <455>
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Assistenza e beneficenza a Roma - La mendicità 455
cardinal Albani, presidente del Pio Istituto Generale di Carità, descrivono il pessimo stato dei tre reclusori. Non v'erano sufficienti indumenti, len­zuola e scarpe per tutti: la stessa camicia era indossata [dai poveretti per] tre o quattro settimane e più , la rogna faceva gemere quasi tutti. Mancavano gli attrezzi per i lavori, ma la cosa più grave e scandalosa era l'insufficiente numero di giacigli che costringevano gli ospiti alla condormizione nello stesso letto .58)
Nel 1818 i due reclusori, del Laterano e di via Santa Croce in Ge­rusalemme, furono chiusi e gli indigenti furono trasferiti in massa nel­l'ospizio delle Terme che era stato posto sotto la direzione di Andrea Giannoli. Il pontefice dispose che le donne con figli prendessero dimora nel vicino convento di S. Anastasia e volle anche che si aprisse un nuovo forno per ogni rione. Ma la situazione era ben lungi dal migliorare. La popolazione dell'ospizio di Termini nel 1821 ascendeva a 1.277 individui, 566 uomini e 711 donne. Tra i primi v'erano 75 malati cronici, cioè tignosi o storpi, tra le seconde le malate di tigna o rogna, ovvero inva­lide, erano 160. Questa la suddivisione per fasce d'età: uomini: 96 al di sotto dei 10 anni, 364 tra gli 11 e i 34, 50 tra i 35 e i 58 anni, 56 tra i 59 e gli 86 anni. Donne, divise nei medesimi gruppi: 152, 391, 84, 84.59)
Un'altra lettera del cardinal Albani, del 3 febbraio 1821, fornisce in poche righe un quadro della poco incoraggiante situazione dell'ospizio e dello stato di attuazione del piano a 5 anni di distanza dalla sua promulgazione: Giammai nel concepimento dell'Istituto [della carità] si sarebbero voluti dei reclusori generali permanenti [...] si è formato [invece] un reclusorio [...] di 1.500 persone che marciscono nell'ozio, con gravi conseguenze per la divisione non rigidamente attuata, tra uo­mini, donne e bambini .M) Il direttore Andrea Giannoli, dal canto suo, qualche mese più tardi, invocava la presenza di una superiora , per far osservare la disciplina non essendo giusto che una donna arbitra­riamente e indipendentemente ne disponga . Il Giannoli invocava poi che vi fossero stabilmente almeno tre preti e l'imposizione di rigidi orari, di esercizi di pietà e di lezioni di catechismo per i giovanetti. Visto l'anda­mento, tutt'altro che soddisfacente della produzione della canapa, cui erano addetti gli uomini, riteneva inutile assumere altri maestri auspi­cando che, come in passato, si potesse far lavorare all'esterno gli indi-
58) ASR, Camerale III, b. 2076. Lettera del cardinal Albani Presidente del Pio Istituto di carità al Segretario di Stato, Roma, 1817.
W ASR, Camerale III, b. 2077. Ristretto generale dello stato degli individui esistenti nei reclusorio delle Terme. Roma 18 giugno 1821. Nelle cifre citate non sono comprese oltre 200 persone, che vivevano neH'ospizio, ricoverate per malattie nell'ospedale del Santo Spirito o del San Giovanni. g
*> ASR, Camerale III,, h. 2077- Lettera del .cardinal Albani al. Cardinal Segre­tario di Stato. Roma 3 febbraio 1821.