Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Roma. Questione sociale. Secoli XVIII-XIX
anno
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1996
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Luciano Nasto
genti .61) Sia il cardinal Albani che il Giannoli chiedevano che fossero < dismessi il maggior numero possibile di poveri per provvedere ai quali si sarebbe potuto potenziare il sistema di erogazione dei sussidi.62' Queste note rafforzano l'impressione che lo Stato non sapesse più come risolvere la questione della povertà.
L'industria tessile, grazie alla politica protezionistica attuata da Pio VII nel periodo della restaurazione, aveva raggiunto una qualche importanza.63' Nel 1824, 73 fabbriche davano occupazione a 10.300 individui, tre anni dopo, nelle 56 fabbriche rimaste aperte agivano solamente 3.700 persone.64' La disoccupazione dunque aumentava, tumulti e proteste dei lavoratori lanari si manifestarono a Roma sin dal 1823 .
L'ennesima riforma del malconcio sistema assistenziale fu attuata da Leone XII che, nel 1826, con chirografo del 26 febbraio, unificava i vari servizi di beneficenza pubblica allo scopo di soccorrere le famiglie bisognose con piccoli aiuti.66' A questo provvedimento Leone XII fece seguire un Motu proprio che regolamentava la materia il giorno 16 dicembre dello stesso anno.67' Da questi atti, nella loro complessità, emergono due importanti innovazioni. I lavori pubblici, espressamente previsti nel Motu proprio, divennero uno dei rimedi principali per sconfiggere la mendicità. A questo fine furono istituite la Commissione dei sussidi e la Cassa dei lavori pubblici. Il conservatorio di Termini, seconda novità, fu trasformato in Pia Casa d'Industria ci sembra indicativa la terminologia con l'intento di rendere produttivo il grande reclusorio, ispirandosi
61) ASR, b. 2077. Lettera di Andrea Giannoli dal conservatorio delle Terme. Roma 7 febbraio 1821. A queste proposte si opponeva il Governatore di Roma fautore dei grandi ospizi.
**) Ibidem. Il reclusorio di Termini doveva, nelle intenzioni, essere essenzialmente un luogo provvisorio di ricovero. Finì che provvisorio , fu. chiamato il posto di polizia, posto all'interno dell'ospizio, nel quale i poveri arrestati passavano le prime notti in attesa di essere espulsi o internati.
63> Sull'argomento: CLAUDIO CASADIO, I lavoratori lanari tra suppliche e proteste, in Subalterni in tempo di modernizzazione - 9 studi sulla società romana dell'800, in Annali della fondazione Basso, ISSOCO, a. 7 {1983-84), pp. 161-186.
*) Ivi, p. 165.
65> Ibidem.
ft> Chirografo della santità di nostro Papa Leone XII per l'Istituzione de' Sussidi. Roma 28 febbraio 1826, stamperia della R.C.A. Sul provvedimento di Leone XII si può vedere ALBERTO AQUARONE, La restaurazione dello Stato pontificio e i suoi indirizzi legislativi, in Archivio della società romana di storia Patria, voi. 78 (1955), pp. 180-182. Nei fatti Leone XII combinò l'esperienza francese dei lavori pubblici con la reclusione dei poveri.
tf) Il Motu proprio che consta di 95 articoli è in ASR, Camerale III, b. 2078. Nella stessa collocazione archivistica si può leggere il dibattito che precedette la promulgazione dell'atto di Leone XII. La Pia Casa d'Industria fu posta sotto guida gesuitica.