Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Roma. Questione sociale. Secoli XVIII-XIX
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1996
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Luciano Nasto
rabbia furente e blasfema emergono da questo documento. Sentimenti propri di una condizione frustrante che gli operai di Villa Mecenate condividevano con gli sterratori impegnati a Roma, i quali erano però in grado di organizzare proteste per ottenere migliori salari e occupazione.853
Nel 1841 il numero delle persone impiegate nei lavori pubblici di beneficenza era divenuto molto alto. Un rapido sguardo sui rendiconti semestrali ci rivela che, mediamente, oltre 4.500 uomini erano impegnati nelle operazioni di pulitura delle strade o in altre simili occupazioni. La punta massima si registra nel periodo 14 giugno -19 giugno: 5.553 operai. Per la sola Nettezza delle strade erano stati utilizzati ben 1.230 individui.865 La forza contrattuale acquisita da questi lavoratori risulta ben evidente dal confronto con i salari percepiti dagli operai di Villa Mecenate. Nello stesso anno, 1841, questi percepivano in media, 16 baiocchi giornalieri, circa 6 volte meno di quanto si riusciva a guadagnare a Roma, ossia 98 baiocchi al dì.87*
All'inizio di un importante decennio la questione della mendicità era ben lungi dall'essere risolta. Per lo Stato pontificio, questo problema sociale, ancorché economicamente dispendiosissimo, di lì a qualche anno, nel 1848, si rivelerà gravido di pericolose conseguenze.885
Quel modello di operaio virtuoso a lungo vagheggiato era ormai divenuto un anacronismo.
LUCIANO NASTO
bre 1834 allo stesso Tesoriere generale nella quale si legge che gli operai erano in numero di 75. 25 di essi dormivano nella fabbrica, altri 50 non si sa dove . Si proponeva per porre riparo a questa situazione di porre nelle mani dei gesuiti la direzione morale della fabbrica. Il Tesoriere Generale rivolse in data 16 settembre questo suggerimento al Carlandi che diede assicurazione che avrebbe provveduto al più presto.
* MICHELE FATICA, Gli operai dei lavori, cit., pp. 488-490.
**) ASR, Camerale III, b. 2078. In questa collocazione archivistica le spese sostenute e le persone impiegate nel 1841 a Roma dalla Commissione de' Sussidi. Oltre che per la pulizia delle strade, gli operai erano impegnati in cantieri al Foro romano, al Vaticano, alla Legnara a Ripetta, alla Piramide di Caio Cestio, alla cartiera di S. Sisto, al monastero di S. Urbano, alla Pia Casa degli esercizi a Ponte Rotto, alla Fabbrica della missione e al Belvedere.
") ASR, Camerale III, b. 2078. Le cifre sono state ottenute calcolando la media delle retribuzioni dell'anno 1841. Non v'erano grandi diversità nelle paghe degli operai romani. Ad esempio gli addetti alla pulizia delle strade percepivano almeno 1,11 scudi giornalieri, nel cantiere della Legnara alla Ripetta i salari si aggiravano attorno allo scudo quotidiano. I braccianti scabbiosi , in numero di 36-59 unità sono citati a parte nei resoconti. Erano tra i meglio remunerati con una media di 1,20 scudi al di. È superfluo precisare che non sempre v'era lavoro per tutti.
W> Sul ruolo avuto dagli operai dei lavori pubblici romani al fianco del Gce-ruacchio negli ultimi mesi del 1848 vedi L.C. FARINI, LO Staio Romano dal 1815 al 1870, voi. III, Firenze, 1853, pp. 50-51. Anche MICHELE FATICA, Gli operai dei lavori pubblici, cit., pp. 491-495.