Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
anno
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1996
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pagina
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467
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, Sidney Sonnìno e il Torniamo allo Statuto 467
lunque sia il partito che possa per il momento ritrarne vantaggio ,t6) scriveva: Non appartengo al partito meno avanzato e desidererei certamente vedere riuscire dallo scrutinio una maggioranza delle più liberali e progressiste; ma appunto perché credo alla libertà, la richiedo per tutti e non dispererei affatto delle sorti del paese ove il suffragio popolare ci desse ora una maggioranza delle più conservatrici. [...] Il paese deve governarsi da sé e a modo suo. Ecco il principio direttivo. Poniamo quindi a base del sistema un ordinamento che renda costantemente il Governo una fedele immagine del paese nella sua maggioranza come nelle sue minoranze [...] .17) In ciò stava la più forte guarentigia della tranquillità e dell'ordine [...] e dell'impossibilità di rivoluzioni violente e sovversive . Infatti, se non vorremmo riconoscere le forze che esistono nella nazione e far loro la giusta parte, esse si faranno presto o tardi valere nostro malgrado, ad onta di qualunque compressione, ed allora il funesto alternarsi di rivoluzioni e di reazioni tiranniche si sostituisce all'azione benefica di un progresso naturale e continuo. Il suffragio universale diretto ed eguale toglierebbe ogni ragionevole pretesto alle agitazioni di piazza ed i partiti che si appoggiano su quelle perderebbero ogni loro apparente preponderanza. [...] Tutti i cittadini essendo egualmente chiamati all'elezione della Camera, più non hanno ragione di pesare, con mezzi più o meno violenti e illegali, sull'andamento della cosa pubblica .18)
Ancora più circostanziato ed esplicito era Sonnino nello scritto sul governo rappresentativo: La questione sociale si fa ogni giorno più difficile e complessa [...]; non possiamo non riconoscere che nel nostro ordinamento economico vi siano dei mali che vanno riparati e che esiste nella parte più bassa e forse più numerosa della società un cumulo di sofferenze, di scontenti, di odii e di rancori, di cui bisogna tener conto se si vuol dare una base sicura ed incrollabile alle istituzioni governative. Il socialismo è ora una forza vera e propria. [...] Coli'esclusione attuale di tutti quegli interessi [...] dalla giusta loro parte nei consigli della nazione non si ottiene altro risultato che di coalizzare insieme gli scontenti e gli oppressi cogli ambiziosi e coi perversi. [...] Si dia invece la proporzionale rappresentanza alle classi scontente e agli interessi conculcati ed allora si potrà davvero vedere in faccia questo nuovo movimento sociale, studiarne meglio il progressivo sviluppo e pacificamente sedarlo, ed ove l'avvenire desse ragione ai novatori si otterrebbe almeno il non lieve vantaggio di veder la trasformazione verificarsi lentamente senza lotte e senza lesioni, col lento accrescersi nei consigli su-
K> Ivi, pp. 11-12. 17> Ivi, p. 12. *> Ivi, pp. 12-13.