Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
anno <1996>   pagina <468>
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Rolando Nieri
premi del numero dei rappresentanti della nuova fede. Finché tenete l'agitatore e il riformatore rinchiuso nella società dell'operaio, avrà fa­cile giuoco per agitare gli animi, perché libero da qualunque seria di­scussione e confutazione. Mettetelo sugli scanni della Camera e si tro­verà in ben altre difficoltà e l'operaio, occupandosi del suo deputato, avrà occasione di pesare le ragioni opposte dei partiti contrari e di con­vincersi [...] che le sue ragioni non sono poi tanto sode ed incontrasta­bili come gli parevano dapprima }9Ì
Questo insieme di considerazioni, mentre ribadiscono che l'egemonia borghese non era più garantita a -priori, una volta abolito il privilegio del censo, ma diventava un obbiettivo da raggiungere, di cui il suffragio universale rappresentava la condizione e la verifica,20) conducono anche alla prospettiva dei benefici più generali che Sonnino pensava potessero derivare dall'introduzione di una tale riforma. Premesso che per Sonnino ciò significa in concreto accettazione del principio della sovranità popo­lare, che diventa così elemento fondamentale delle istituzioni,21* il primo, più generale risultato che egli si aspettava dalla sua adozione, era di favorire il processo di unificazione nazionale, tramite l'ampliamento delle basi sociali dello Stato. Notava infatti: Sino a pochi giorni fa la que­stione fondamentale era l'acquisto di Roma, il completamento della no­stra unità territoriale. Ora l'Italia è fatta; è tempo di pensare a fare degli italiani. Prima riforma per ogni riguardo dovrebbe essere la intro­duzione del suffragio universale diretto, ossia l'allargamento della base della rappresentanza nazionale ,22) riforma che, come si è visto, sarebbe coerente col significato del processo storico unitario e che porrebbe in essere il crogiuolo in cui fondere gli elementi scarsamente omogenei della società nazionale. La sua mancata introduzione avrebbe comportato in­vece il persistere di una situazione, quale quella esistente, di distacco delle istituzioni dal paese, pagata in termini di continua mutazione dei nostri ministeri e dei nostri ordinamenti ,23) di instabiUtà e di in­certezza. Per converso, i benefici derivanti dalla sua introduzione, nel­l'ambito di un regime di libertà, sarebbero consistiti nella veridica rap­presentatività delle istituzioni e nel loro radicamento nelle popolazioni, con la possibilità di espressione politica degli interessi delle classi finora escluse, nella forza e nel prestigio del governo, conseguente al fatto di
w) Dei governo rappresenta/ivo, cit., ipp. 54-56.
20) Cfr. anche S. SONNINO, Discorsi parlamentari, Roma, 1925, voi. 1, 30 marzo 1881, p. 25, sul progetto di riforma della legge elettorale politica.
21) Cfr. ivi, ,pp. 28, 32, 42.
22) II suffragio universale, cit., p. 4.
23) Ivi, p. 11.