Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
anno <1996>   pagina <470>
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Rolando Nieri
pericolo la propria tradizione gerarchica, vede risorgere la odiata dot­trina della comunanza dei fedeli e dell'elezione popolare. Ogni attività di popolo nel governo della cosa pubblica diventa minaccia di attività dei fedeli nel governo degli interessi chiesastici; e siffatte attività non sono un pericolo per la fede e per la religione, ma bensì per la Chiesa come ordinamento giuridico, e per tutta la parte più reazionaria e più oscurantista della sua dottrina; inquantoché la coscienza religiosa della nazione tenderà naturalmente a mettersi all'unisono con la coscienza ci­vile, e non sarà certo questa seconda, ultima nata, che cederà il ter­reno .3<0
Un effetto laicizzante, propulsivo ed espansivo, veniva dunque da Sonnino associato al suffragio universale, suscettibile di far venir meno il controllo esercitato nelle forme tradizionali dalla Chiesa sulle popola­zioni, tendente anzi a mettere in discussione le basi organizzative del­l'istituzione ecclesiastica e a realizzare nella dimensione sociale la distin­zione tra sfera religiosa e politica. Il nostro popolo è, sì, religioso, e persino superstizioso, ma esso sa ben distinguere la religione dalla politica, e pur rispettando il clero nell'esercizio delle sue funzioni, non lo segue fuori della chiesa, e anzi diffida di ogni usurpazione del campo civile per parte dei preti .31) Sonnino non temeva le conseguenze po­litiche della religione del popolo. [...] Io temo piuttosto il clericalismo della borghesia e delle classi agiate, le quali, benché esse stesse scettiche e miscredenti, considerano la religione come un mezzo di governo e la vogliono e la sostengono, non per se medesime, ma per il popolo. Esse vedono nell'organizzazione, nella forza civile della Chiesa, un potente al­leato pei loro interessi di classe, il quale permette loro di riposare sicure nel loro gretto individualismo; e sperano che per effetto delle predicazioni della Chiesa, la classe più infelice della società si persuada che anche i patimenti che le provengono dall'opera loro, libera di ogni freno, vengono da Dio; che si rassegni cioè non solo al male inevita­bile che tocca in sorte all'umanità per legge di natura, ma anche a quello evitabile che deriva dalla parzialità delle leggi, degli ordinamenti nostri e dal cieco e spietato egoismo di classe .32> La Chiesa poi, per
x) Discorsi parlamentari, cit., ivi, pp. 32-33.
31 ) Ibidem. Sonnino notava anche che lo stesso basso clero era troppo vicino al .popolo per non sentirsi popolo anch'esso, per non partecipare ai suoi ideali, alle sue passioni, alle sue aspirazioni terrene. Da noi medesimi dipende, da noi, rappre­sentanti dello Stato, il far sì che questo olerò non diventi sempre più schiavo del­l'alta gerarchia ecclesiastica .
W Ibidem. Per l'insieme delle considerazioni svolte e per la consapevolezza delle implicazioni politiche e sociali, si può parlare per la posizione di Sonnino di laicismo progressista. Né si deve dimenticare che si era dichiarato favorevole anche al suffragio femminile.