Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
anno <1996>   pagina <471>
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Sidney Satinino g // Torniamo allo Statuto 471
necessità storiche e per tutelare i suoi interessi a più largo raggio, non può non osteggiare la stessa esistenza del nostro Stato nazionale .} Contro questi pericoli bisogna far leva sul sentimento nazionale che è ancora vivo nel cuore delle nostre popolazioni e che può trovare espressione col suffragio universale, permettendo allo Stato, forte della rappresentanza di tutte le forze sociali della nazione, di fronteggiare quella potente istituzione.
Oltre a tutti questi contenuti e potenzialità positive di cui, secondo Sonnino, il suffragio universale era portatore, la stessa concezione della natura dell'elezione lo differenziava nettamente dalle posizioni liberalmo-derate, minando i fondamenti del regime oligarchico degli ottimati. Egli infatti si opponeva al concetto di elezione di capacità , che era proprio del notabilato, secondo cui l'ufficio di elettore veniva considerato come una funzione pubblica, volta alla scelta del migliore deputato possibile, e la carica di deputato come una sorta di magistratura, che poteva essere ricoperta ed esercitata lodevolmente da chi, per le sue qualità personali e non perché portavoce di interessi di gruppi sociali, poteva dare garan­zie in questo senso agli elettori. Sonnino concepiva invece l'elezione come mandato generale e temporaneo per il deputato, che veniva ad essere appunto mandatario, cioè rappresentante dei gruppi che lo eleg­gevano, espressione politica di interessi che poteva entrare in contrasto con altre e che portava nella Camera elettiva la conflittualità esistente nella società. Era proprio quello che il regime dei notabili voleva evi­tare il più possibile, imbrigliando alla base questa possibilità col suffra­gio censitario e col collegio uninominale, che costituivano i supporti di esso.3* Il collegio uninominale, non meno del criterio del censo, si pre­stava ad essere strumento idoneo a tale scopo. Come fu sostenuto in­fatti, esso avrebbe favorito il collegamento fra le diverse classi e inte­ressi di uno stesso ambito territoriale, mentre l'alternativa a questo, basata sul metodo proporzionale, avrebbe appunto stimolato la forma­zione di una rappresentanza politica di ciascuno di essi, acuendo i con­flitti sociali e sottraendo le classi subalterne al controllo e all'egemonia borghese: Le tendenze socialistiche e le velleità di risolvere il problema sociale per mezzo dello Stato, non si manifestarono già quando operai, capitalisti, proprietari, sì trovarono mescolati come sono ora nei collegi attuali a discutere sui rispettivi desideri e bisogni; si manifestarono in­vece quando gli uomini che vivono del lavoro manuale si riunirono iso­landosi dagli altri e si eccitarono scambievolmente, soggiogati dai sofismi
33) Ibidem.
30 Sonnino sviluppò questa concezione nei citati scritti sul governo rappresen­tativo e sulla rappresentanza proporzionale, nonché negli interventi all'Accademia dei Georgofili già ricordati.