Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
anno
<
1996
>
pagina
<
478
>
478
Rolando Nieri
stessa cosa. Sono state le vicende storiche delle istituzioni parlamentari [che] hanno generato nelle menti la confusione di queste due idee. Perché le istituzioni rappresentative siano anche liberali, bisogna che sia osservato il principio della separazione dei poteri, che deve regolare e presiedere alla vita politico-costituzionale. Scrive infatti: La rappresentanza nazionale mediante la Camera dei deputati è bensì una garanzia contro le usurpazioni che a danno della libertà possono voler commettere monarchi o oligarchie; ma non più di questo; e può anzi condurre essa stessa ad una servitù non meno dura delle altre, ogni volta che non :i rispetti la divisione dei poteri in quel delicatissimo congegno che è u governo costituzionale .59) Perciò, è soltanto a patto di rispettare la distribuzione delle prerogative tra i vari poteri dello Stato, che si può sperare di conservare la libertà in mezzo al battagliare dei partiti, di avere un governo stabile in mezzo all'altalena delle maggioranze .60)
L'altra precisazione consiste nella formale definizione del termine parlamentarismo. Mentre in precedenza con esso indicava genericamente il sistema rappresentativo parlamentare,61' ora, quasi a contrassegnare questo sviluppo del suo pensiero, è adoperato in altra accezione, acquistando un preciso significato e contenuto. Esso, cioè, è una forma speciale del governo rappresentativo , il cui fenomeno più caratteristico è dato dalla debolezza del potere esecutivo ,62) e ciò attribuisce un carattere degenerativo alle istituzioni. Tale debolezza che, in ultima analisi, consiste nell'impossibilità di perseguire l'interesse generale, dipende anch'essa dall'inosservanza pratica del principio della separazione dei poteri.
Scendendo infatti al concreto della situazione italiana, Sonnino mette in rilievo che è in atto una prassi, che cancella i confini fra potere legislativo e esecutivo e determina quindi una confusione dei poteri, dovuta all'usurpazione di ciascuno a danno dell'altro. Come conseguenza, le istituzioni rappresentative rischiano di perdere il carattere liberale e i governi diventano sempre più instabili, deboli e arbitrari. È appunto il parlamentarismo, con in prospettiva la disgregazione della politica, che investe anche le istituzioni.63) Nota infatti che si determinano strane confusioni nell'interpretazione pratica delle nostre istituzioni politiche. Da una parte assistiamo allo spettacolo del potere esecutivo che invade le attribuzioni del
Dove andiamo?, cit., in Scritti e discorsi extraparlamentari, cit., voi. 1, p. 226. Mi riferirò a questo volume anche per le successive citazioni. Uguali affermazioni nell'articolo Le idee di padre Curri, 6 gennaio 1878, p. 222, contro il pericolo clericale, e in quello dal titolo Lo scrutinio di lista, 2 giugno 1878, p. 246.
**> Dove andiamo?, hi.
6n C6r. ad esempio Del governo rappresentativo, cit., p. 34.
Il parlamentarismo e la Monarchia, cit., p. 347.
) Ivi, p. 348.