Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
anno
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1996
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Rolando Nicrl
sita di applicazione della separazione dei poteri, consiste allora nella fondamentale connessione che si determina tra "salvaguardia del regime liberale e governo forte, cioè capace di esprimere con continuità l'interesse generale nel rispetto delle libertà e della legge. Se parlamentarismo significa debolezza del potere esecutivo, che nasce dal fatto che la Camera elettiva va oltre i propri limiti e funzioni, usurpando prerogative non sue, e se così facendo mette a repentaglio anche il carattere liberale delle istituzioni rappresentative, assicurato soltanto dall'osservanza della separazione dei poteri, è evidente che il ripristino di tale principio permetterà insieme il rafforzamento e lo sviluppo del regime liberale e la possibilità di un'azione di governo stabile e ispirata all'interesse generale della società nazionale e dello Stato. Governo forte dunque non significa governo autoritario e illiberale, ma il contrario, tanto è vero che è ricorrente in Sonnino l'espressione governo forte e liberale insieme . Col parlamentarismo invece, da interpretare come governo parlamentare, ovverosia, alla lettera, governo del Parlamento, c'è pericolo per il regime liberale, e i suoi effetti sono instabilità e debolezza per un verso, arbitrio e prevaricazione per l'altro. Se poi, tome in Italia, esiste da mi lato scarsa dinamica della società civile e della vita locale, dall'altro un crescente ampliarsi delle funzioni dello Stato, gli effetti del parlamentarismo sono ancora più disastrosi per la politica e le istituzioni.
Alla base di questo argomentare sono quelle ricordate distinzioni di principio, tra libertà, rappresentanza, elezione, per cui quest'ultima per se stessa non è sintomo di regime liberale, né questo è garantito dalla rappresentanza parlamentare, se al funzionamento degli organi costituzionali non presiede la separazione dei poteri, mentre la rappresentatività della monarchia ereditaria è data dal consenso universale di cui gode. Il Re, che è subordinato alla legge, esercitando le sue prerogative permette il buon funzionamento del meccanismo costituzionale, frenando con ciò stesso il parlamentarismo, che è negazione di sana vita parlamentare e nemico del sistema liberale, suscettibile di favorire forme di governo arbitrario.85* Se si tiene presente che questa problematica non si esaurisce in se stessa, ma si lega strettamente alla principale delle riforme politiche da Sonnino patrocinate, il suffragio universale, che incarna il -principio fondamentale delle istituzioni, si può affermare che egli si pone come obbiettivo il pieno funzionamento dello Stato di diritto, come condizione primaria per realizzare avanzati contenuti politici e sociali. A questo riguardo, non è un caso e neppure retorica che, alla fine del suo già ricordato intervento alla Camera del 1881 sul progetto di riforma elettorale politica, ribadita l'importanza del suffragio universale per ridare vigore e unità alle
*) Cr. anche Lo scrutìnio di lista, cit., p. 246 e l'intervento alla Camera del 30 aprile 1881, in Discorsi parlamentari, cit., voi. 1, pp. 58-59, sul problema della costituzionalità delle crisi ministeriali e del ruolo del re.