Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
anno <1996>   pagina <508>
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508 Rolando Nieri
ci sopraffatta tutti. Ora una certa affettazione di procedimenti violenti, di energia superflua, di spregio pei metodi liberali, che vedo dappertutto; uno sfoggio dei mezzi di influenza del governo sulle elezioni; un certo fare altezzoso ed ironico di fronte ai rappresentanti del paese; tutte queste cose mi confermano nell'opinione che véramente nell'aria spira un soffio di reazione .172)
A queste considerazioni generali si univano poi le critiche più spe­cifiche alla politica finanziaria del governo, che giudicava troppo incerta. Non avrebbe avuto altrimenti niente in contrario ad appoggiarla, spe­cialmente ricordando le campagne insieme combattute con l'onorevole Gio-litti nei tempi allegri dell'onorevole Magliani .,73) Ma il governo non aveva fatto uno studio sufficiente del bilancio, le economie non sarebbero ba­state e si sarebbe dovuto ricorrere anche alle imposte, tutto gli dava un senso di incertezza per l'avvenire, per cui non si sentiva di dare voto favorevole al governo.174'
Una volta asceso con Crispi alla diretta responsabilità di ministro, aveva fatto valere i principi sostenuti dal banco di deputato, qualificando come sfera propria della manovra dello Stato, quella finanziaria, fiscale, monetaria e creditizia. Nelle condizioni in cui si trovava ad operare di crisi generale, che investiva questi settori in presenza della recessione eco­nomica, la scelta era obbligata, ma corrispondeva anche alle convinzioni ài Sonnino in merito alle attribuzioni dello Stato, caratterizzate da uno spiccato senso del nesso e delle conseguenze economico-sociali della sua azione.1751 Questa doveva essere volta a garantire negli ambiti che le erano propri, quelle condizioni di ordine e stabilità che favorissero la ripresa e lo sviluppo dell'economia, a cominciare dal pareggio del bilancio, come avrà anche occasione di affermare una volta superato il momento più critico. Al Vitelleschi, che gli rimproverava in Senato di badare soltanto al bilancio finanziario e non a quello economico del paese, Sonnino rispon­deva che questa distinzione, fatta altre volte in anni precedenti, era fonte di sperperi e rappresentava un pericolo in se stessa. Non c'era contrasto fra le due cose. Io credo diceva che il mezzo più efficace, più sicuro di giovare all'economia nazionale, sia innanzi tutto di rassodare il pareggio del bilancio in modo che non si facciano più debiti nell'avve­nire. Rassodando il bilancio e cessando dai debiti, voi rialzerete il credito del paese, attirerete il capitale forestiero, abbasserete il prezzo del danaro, spingerete il capitale verso la terra, verso l'industria; sono questi i modi
,72> Ibidem.
ip Ivi, p. 6X8.
74) Jvi, p. 620.
H5) G. MANACORDA, op. cit., p. 93.