Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
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1996
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pagina
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520
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520 Libri e periodici
Leopoldo di Toscana, del cardinale Antonelli o di un napoleonide, ma certamente sposa del conte Francesco di Castiglione e favorita di Vittorio Emanuele. Di queste donne, che tutte hanno una grande passione per l'Italia, scrive con brio Antonio Spinosa in un volume, che alla fine correda pure di un utile itinerario bibliografico, per ricordarci che tante notizie e tante curiosità allettevoli trovano verifiche puntuali nelle documentazioni ragionate della storia.
Una osservazione conclusiva è opportuna. Pare che l'autore indulga, compiacendosene, sugli aspetti per cosi dire sentimentali delle personalità presentate, quasi per colpire nella narrazione la fantasia del lettore e avvincerlo; non è così, però, pur se tale marcatura è consapevole, perché l'intendimento suo è di mettere in evidenza il fervore della compartecipazione muliebre alla faticosa costruzione dell'Unità italiana. Altresì, va annotato che la scelta delle protagoniste non esaurisce di certo la trattazione di merito, in quanto tante altre donne hanno ruoli di spicco nella nostra vicenda unitaria, che ogni sposa e ogni madre del tempo sono meritevoli di celebrazione per l'apporto dato alla causa, e in particolare quelle silenziose della anonima vita quotidiana, e soprattutto che, al di là delle particolari anomale situazioni sentimentali e delle infedeltà amorose, fa risalto in tutte le donne del nostro Risorgimento la passione patria, che in fondo è virtù morale, e che la dedizione alla causa politica è fondata sulla buona radice dell'amore alla propria famiglia ed alla propria casa. Le bizzarrie delle protagoniste del libro sono eccezioni che confermano la regola, che è del resto testimoniata abbondantemente nello stesso testo dello Spinosa negli esempi, per fare almeno qualche nome, della Cairoli e della Savio.
Il volume, quindi, è un'ulteriore occasione per rafforzare in noi il convincimento sul peso e sulla validità della presenza femminile nella storia del mondo; specificamente, per quanto riguarda i tempi risorgimentali italiani, può essere l'incentivo per ulteriori approfondimenti. Sta di fatto che Spinosa fa il tentativo, che può pur dirsi ben riuscito, di raccogliere e ordinare, in un testo organico e unitario, una materia, che è ricca di risvolti storici interessanti quanto è densa di vicende umane fascinose.
GAETANO ANDRISANI
ASSOCIATION POUR LE COLLOQUE INTERNATIONAL BABEUF, Présence de Babeuf lumières, revolution, communisme, sous la direction de Alain Maillard, Claude Maurice, Eric Walter; Paris, Publications de la Sorbonne, 1994, in 8, pp. 334. Fi7. 140.
Che un convegno su Babeuf, primo dopo quello d'impostazione critica di Stoccolma del 1960, a latere del congresso internazionale di scienze storiche, si sia riuscito a tenere soltanto nel dicembre 1989, al termine dell'anno centenario della Rivoluzione, e non a Parigi bensì ad Amiens, capoluogo della Piccardia, regione nativa del tributi du pettple, e che gli atti abbiano tardato ad apparire esattamente cinque anni, è abbastanza significativo della rude pesantezza con cui l'ideologia dell'anti-ideologia, ci si passi l'espressione, ha imperversato nella prima metà degli anni Novanta anche in Francia.
Michel Vovelle, a nome di una fidelità a Robespierre, e quindi ad una certa visione della Rivoluzione che prende nettamente le distanze dall'artificiosa e tendenziosa atmosfera consensuelle delle celebrazioni centenarie, ritiene nella prefazione che il Babeuf venuto fuori dal convegno, più umano, restituito alla storia, abbia ancora molto da dirci.
In realtà, a parte l'emarginazione di certi tèmi, come il rapporto con