Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
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1996
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pagina
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527
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Labri e periodici 527
Commissioni parlamentari d'inchiesta della Camera regia (1862-1874), a cura di Vittorio Malvagna e Carla Nardi, e con saggio introduttivo di Carlo Croccila, Le inchieste parlamentari dell'Ottocento (Quaderni dell'Archivio storico, 2); Roma, Camera dei Deputati, 1994, in 8, pp. XXI-84. L. 20.000.
Le carte della Camera dei Deputati del Regno di Sardegna (1848-1S61). Inventario, a cura di Luigi Londei, Patrizia Melella, Daniela Smisi ed Erilde Terenzoni, con revisione generale e integrazioni a cura dell'Archivio storico della Camera dei Deputati (Quaderni dell'Archivio storico, 3); Roma, Camera dei Deputati, 1995, in 8, pp. X-491. L. 45.000.
A distanza rispettivamente di tre e quattro anni dal primo Quaderno (su cui si veda Rassegna, a. LXXIX, fase. IV, ottobre-dicembre 1992, pp. 524-525), l'Archivio storico della Camera dei Deputati ha dato alle stampe altri due volumi insostituibili per gli studiosi dell'Italia liberale, giacché consentono di accedere con rigore metodico ai ricchissimo materiale dall'Archivio medesimo conservato.
Ma, oltre ad accuratissimi inventari, il primo dei due testi di cui qui ci occupiamo contiene un puntuale saggio di Carlo Crocella, Consigliere capo dell'Ufficio studi e ricerche dell'Archivio (e già autore, per esempio, di una dotta ricerca su L'Archivio della Camera dei Deputati dal 1848 al 1943, su cui si veda Rassegna, a. LXXXII, fase. II, aprile-giugno 1995, pp. 251-252), su Le inchieste parlamentari dell'Ottocento, pp. VII-XXXI.
Partendo, sulla base di un'ampia dottrina comparatistica, dalla progressiva definizione del concetto di inchiesta nel diritto parlamentare dell'Ottocento, e proseguendo con una disamina dell'attività inquirente dei Parlamenti prima del 1848, Crocella analizza le prime inchieste del Parlamento subalpino (Tecchio, 21 settembre 1849; Moia, 9 gennaio 1858 e 9 giugno 1858), osservando che, se cominciava a delinearsi con chiarezza il problema della distinzione tra potere parlamentare d'inchiesta e potere giudiziario, era ancora lontano un chiarimento dei rapporti tra potere parlamentare d'inchiesta e potere esecutivo (p. XIX).
La prima proposta presentata al Parlamento italiano per regolamentare il diritto di inchiesta fu depositata nel 1858 da Cavour, Presidente del Consiglio e Ministro dell'Interno, di concerto col Ministro di Grazia e Giustizia, De Foresta. Tuttavia essa non giunse nemmeno allo stato di relazione e neanche negli anni successivi il Parlamento approvò una legge generale sulle inchieste parlamentari.
Orca l'efficacia ed i limiti delle inchieste parlamentari, Crocella ritiene parzialmente valide le considerazioni svolte nel 1881 da Giorgio Arcoleo: l'inchiesta non rappresentò quella sfera serena, dove non gareggiano partiti; il cui scopo malgrado la varietà dei mezzi dovrebbe essere la buona amministrazione e legislazione e non ebbe valore di indagine imparziale, fine a se stessa, ma di censura o di accusa (p. XXVI). Ma acutamente commenta che le considerazioni riportate tradiscono, nell'insoddisfazione che esprimono, l'errore di aver riposto in tale strumento aspettative eccessive. Quello che si può chiedere ad un'inchiesta parlamentare è l'accertamento di fatti che hanno una rilevanza politica (nel caso delle inchieste par agiudiziarie), o la descrizione dei meccanismi che governano un determinato settore su cui si richiede l'intervento legislativo o quello della Pubblica amministrazione. L'inchiesta, come dice il termine, è quindi esclusivamente uno strumento di conoscenza. Se, a seguito di questa conoscenza, il Parlamento interverrà in modo efficace sui problemi messi in luce è un problema ulteriore, che non dipende più dall'inchiesta in quanto tale, ma dell'insieme dei rapporti politici che il paese esprime (ivi).
CLAUDIO SPIRONELLI