Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
anno
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1996
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pagina
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533
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Libri e periodici 533
Compito forse pip facile per un osservatore non coinvolto , che ha comunque la capacità di, rimanere giudice distaccato anche dei giochi diplomatici del proprio paese e del manoeuvrier Barrère .
Grange parte da un preciso presupposto: notre but étant de croiser des phénomènes étudiés habituellement en parallèle . Superando l'ambito specifico della storia diplomatica tradizionale, la sua analisi della politica mediterranea dell'Italia si rivela infatti decisamente basata su una visione interdisciplinare e comparativa, che da un lato identifica gli interessi propri del nuovo Regno d'Italia, sia nel quadro politico d'insieme sia nelle diverse direttrici di espansione e dall'altro tenta di spiegarne le ragioni d'essere strutturali, les fonde-ments : condizioni economiche e sociali, tradizioni storiche, giochi politici, correnti ideologiche; analyse empirique, cherchant à scruter les "forces profon-des", c'est-à-dire les données structurelles d'une société, d'une economie, d'un système de représentation , l' air du temps come la definisce con bella espressione l'Autore.
Tale impostazione permette a Grange di strutturare il suo studio in quattro grandi partizioni: La force des choses; Traditions méditerranéennes; Pour une plus grande Italie; Un posto al sole . Zones d'action et sphéres d'in-fiuence en Mediterranée, le cui ulteriori vastissime articolazioni spaziano dalle considerazioni sul potere navale dell'Italia ad aspetti inediti della penetrazione in Tripolitania, passando attraverso l'evoluzione della marina mercantile e da guerra; il commercio e gli scambi; le colonie (o meglio les établissements che ripetevano la loro antica origine dal Medioevo) nei Balcani, nell'Impero ottomano, in Egitto, in Africa del Nord, nella Francia mediterranea; l'azione delle missioni religiose; la difesa dell' italianità ; il nazionalismo; l'industrialismo; i gruppi di pressione; le mentalità collettive .
Decisamente respinto è il modello aprioristico di imperialismo, al quale l'autore preferisce, per il caso italiano, sostituire quello più fluido di espansionismo, moins chargé idéologìquement , che Grange contrappone con decisione all'abusata e discussa ricostruzione di Richard Webster di un tardo imperialismo industriale italiano orientato verso i Balcani. In particolare viene sottolineata l'étroite connexion qui existe entre la marine, la siderurgie et le decollage industriel du pays. C'est, à notre sens, dans cette conjonction intime qu'il faut aller chercher les liens unissant l'industrie avec la politique ètrangère et non dans un quelconque "impérialisme industriel" en direction des Balkans ; ma ciò avveniva, viene ribadito, ben prima del 1908, già con la fondamentale svolta del 1896 e, probabilmente, dato che come ricorda Grange ltat reste jusqu'au bout le maitre du jeu , è già presente negli ideali e nelle scelte del Risorgimento: il principio delle nazionalità, la scelta di una politica di industrializzazione e di potenza; à quoi bon faire l'unite du pays si c'était pour se retrouver [...] avec la politique retirée et domestique d'un nouveau Grand-duché de Toscane, sans volonté d'agir sur la marche du monde et le mouvement de la civilisation? .
E la risposta che l'Autore fornisce, in seguito ad una attenta analisi non solo della odierna storiografia italiana sull'età dell'imperialismo ma delle più e meno note teorie sull'argomento da Hobson a Wehler, a Schieder, a List, è quella, quasi hegeliana, ma certo molto sensata e accattivante, di una intrinseca razionalità nello sviluppo degli Stati: Ce n'est pas seulement parce que la classe dirigeante est restreinte et homogène qu'hommes d'État et hommes d'affaires agissent dans le mème sens; encore moins parce que les seconds se sont subordonné les premiers [...] mais parce qu'à long terme, et dans le ca-dre de l'État natkmal, l'intérét des bourgeois et des ouvriers, celui de l'homme politique et de l'industriel convergent. Certes, dans le court terme, l'un peut