Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Sidney Sonnino. Secoli XIX-XX
anno <1996>   pagina <534>
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534 Libri e periodici
profiter plus que l'autre, mais est-ce suffisant pout récuser la légitimité et la rationalité des choix? .
Tale razionalità, come conclude Grange, si ritrova à l'intérieur du pays : in un paese second corner in un contesto di nazioni già industrializzate. Le scelte di fondo, una politica di potenza e un certo controllo del Mediterraneo, richiedevano quindi inevitabilmente una forza militare e una marina sostenuta da un'adeguata siderurgia.
Molti sono perciò gli aspetti di rilettura globale di una tarda ma inevita­bile internazionalizzazione del paese vista come diretta conseguenza della sua tradizione e del suo destino mediterraneo, e non mancano spunti non tanto nuovi quanto di intelligente messa a fuoco di alcune direttrici di spinta della politica espansionista italiana, come Pidentificazione di un parti colonial , che, a differenza di quello francese ben più istituzionalizzato, costituisce, a detta di Grange, una sorta di nébuleuse expansionniste à rintérieur de laquelle les liens de personnes comptent avant tout: politici, pubblicisti, diplomatici, banchieri, militari, esportatori, come i cotonieri (Crespi per tutti) o in genere quegli industriali tessili, il cui ruolo fondamentale nella spinta alla ricerca di sbocchi commerciali oltremare non è ancora stato sufficientemente studiato e sottolineato, fatte le debite eccezioni per gli scritti di Roberto Romano.
Un'ideologia espansionista quindi variegata e un po' caotica, dal momento che face à l'avance des autres puissances, pour les second corners tous les problèmes surgissent en mème temps .
E a questo proposito Grange sostiene, come già alcuni anni fa aveva ri­badito Alberto Aquarone, che per l'Italia il termine anfibologico di colonia, colonialismo, politica coloniale, inteso nello stesso tempo come possesso di ter­ritori, come insediamento di nuclei permanenti di emigrazione e come attività di espansione economica organicamente strutturata intorno ai connazionali tra­piantati oltremare, permette di coprire tutte le ambiguità di una politica ritar-dataria e accelerata.
È ovvio che un quadro così dettagliato e problematico non poteva che poggiare su una solida base documentaria testimoniata dalle ricerche a vasto raggio condotte dall'Autore non solo presso gli archivi deputati, come l'Archi­vio storico-diplomatico del Ministero degli affari esteri, l'Archivio centrale dello Stato, l'Ufficio storico della marina militare, ma estese anche a quelli della Banca d'Italia, della Dante Alighieri, di Propaganda Fide, dell'Associazione per soccorrere i missionari italiani all'estero, oltre che ai carteggi di personalità come Bonaldo Stringher ed Ernesto Pacelli.
LUDOVICA DE COURTEN
Massoneria e questione sociale. Aiti ufficiali della conferenza massonica di Mi­lano (1894), a cura e con introduzione di ALDO A. MOLA; Foggia, Ba-stogi, 1995, in 8, pp. XV-143. L. 20.000.
Il 20 settembre 1894 a Milano nel Palazzo civico Dugnani, si svolse la conferenza massonica nazionale organizzata dal Grande Oriente d'Italia. Gli Atti, già pubblicati l'anno successivo a cura dello stesso Grande Oriente, ven­gono ora nuovamente riproposti al pubblico, dopo un secolo, grazie alla ri­stampa anastatica curata e introdotta da Aldo A. Mola. La lettura di tale opuscolo oggi si mostra particolarmente attuale per chi voglia comprendere quale ruolo politico la Massoneria possa aver svolto nell'arco di quest'ultimo secolo. La teoria secondo la quale essa andò a rimorchio dei partiti, crolla in­fatti alla luce dello studio sistematico dei documenti massonici che riguardano