Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Commemorazioni. Vittorio Emanuele Giuntella
anno <1997>   pagina <5>
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Amici scomparsi *
fase di transizione) lo studio richiesto dalla Facoltà di Lettere e Filosofia, alla quale era iscritto, e cominciò a frequentare lezioni ed esercitazioni di Storia del Risorgimento impartite da A. M Ghisalberti, che era stato suo professore nel cattolico-liberale liceo Nazareno e al quale sarà sempre legato da tanta stima e affetto. A quei tempo risale anche la nostra ami­cizia.
Eravamo ancora studenti quando Vittorio si faceva già conoscere come un serio studioso, pubblicat-do, sulla Rassegna storica del Risorgimento (1948), Alcune osservazioni circa la pubblicatone dei carteggi cavourìani. Nella facoltà universitaria che ora frequentava veniva apprendendo anche l'impegno filologico, e la ricerca dalui allora compiuta sul modo in cui il carteggio Cavour-Rattazzi conservato al Vittoriano era stato pubblicato dai diversi curatori documentava con quanta serietà, spirito critico e precisione egli intendeva lavorare nel campo della storia del Risorgimento. Con l'ardore del neofita, egli giudica severamente i criteri usati: se può perdo­nare le molte omissioni del Berti, che pubblicava in epoca assai vicina alla morte di Cavour, era certamente meno indulgente con il Chiala (per una edizione degli anni Ottanta), al quale rimproverava molte scorrettezze nella pubblicazione dei documenti. Carattere di attualità assumevano poi le sue osservazioni negative anche sull'edizione ancora in corso a cura della Commissione Nazionale per la pubblicazione dei carteggi di Camillo Ca­vour . Senza infierire sulla discutibile divisione del carteggio a seconda delle diverse questioni affrontate dal ministro sardo, Giuntella notava che anche nella nuova edizione (e particolarmente nei volumi su Cavour e lingbilterrd) non erano state colmate le lacune attraverso una seria colla­zione sugli autografi. E cito ora, fra gli esempi che personalmente darà di un difficile lavoro di questo tipo, le lettere di Lagersvàrd a G. Ferri de Saint-Constant, da lui curate nel 1968.
Con commozione ricordo poi il lavoro quasi quotidiano compiuto in­sieme nell'anno che rinsaldò la nostra ancor giovane amicizia: il 1949; con la partecipazione di entrambi a pubblicazioni coordinate di A. M Ghisal­berti sul 1848-49 a Roma (per XArchivio della Società Romana di storia pa­tria e per Capitolium) e alla organizzazione e segreteria del XXVIII con­gresso di storia del Risorgimento (Roma, 12-14 ottobre 1949); ma soprattutto alla preparazione, sotto la guida di Ghisalberti e di Emilia Mo­relli, della mostra della repubblica romana del 1849 (nei locali del Museo Centrale del Risorgimento), della quale curammo insieme il catalogo, es­sendo animati da entusiasmo per la ricerca scientifica, con i suoi caratteri di laicità e autonomia, ma pure da ideali del Risorgimento, che ci appari­vano presenti (anche se in interpretazioni che ne allargavano e approfon­divano il significato) nell'esperienza degli anni appena trascorsi, che oggi