Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia. Secoli XIX-XX
anno <1997>   pagina <18>
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Beatrice Pisa
diplomatiche inerenti alla posizione del paese a livello internazionale: un interesse teorico che fino allo scoppio del conflitto potè esprimersi assai limitatamente e avere un riscontro concreto solo all'interno della Dante Alighieri. A partire dal 1915 fino al 1921, anno della morte, invece, egli visse un periodo assai complesso, ricco di speranze e delusioni, di offerte di impegno personale e di difficili riscontri a livello istituzionale. Si tratta di sei anni assai rilevanti rispetto all'evolversi di una serie di posizioni e convinzioni personali e rispetto alla scelta di nuove modalità del suo pro­porsi politico.
Il punto di riferimento iniziale di questo percorso che si concluse solo con la sua scomparsa, fu la sua attiva e appassionata militanza all'interno della Dante Alighieri di cui Nathan fu uno dei padri fondatori, rimanendo nel tempo una delle colonne portanti del gruppo.2) Egli portava in questa esperienza l'entusiasmo di un patriottismo vissuto come dimen­sione sacrale, come fede nella religione civile dell'italianità. È per questo che il lungo periodo vissuto all'interno del sodalizio, che significò contatto quotidiano ed emotivamente coinvolgente con situazioni e personaggi delle terre che si volevano rivendicare al regno, ebbe grande rilevanza nella sua evoluzione politica. Eppure le posizioni sollecitate e maturate da questa esperienza non sempre poterono esprimersi in ambito societario. La Dante Alighieri, infatti, pur ideando e finanziando nelle terre cosiddette irredente iniziative di deciso impatto politico, rifuggiva dal dichiarare progettualità che esulassero da quelle scolastico-pedagogiche o da quelle attinenti ai problemi dell'emigrazione. Tale costrizione alla cautela impediva abitual­mente ai suoi dirigenti di elaborare e soprattutto di esprimere i profili di una compiuta progettualità nazionale.
Fin dalla prima conferenza che tenne sulla Società, risultò invece evi­dente che per Nathan le questioni irredentiste costituivano un aspetto di un più ampio progetto di affermazione di italianità che si nutriva del rim­pianto per le antiche glorie romane che avevano assicurato al nostro paese rispetto, diffusione della lingua e influenza commerciale nella Turchia eu­ropea ed asiatica, in Egitto e in generale in tutto il bacino del Mediterra­neo. Alla celebrazione del mito di Roma vittoriosa e di Venezia coloniz­zatrice in senso mercantile, si univa un atteggiamento decisamente critico nei confronti delle negoziazioni diplomatiche. Le grosse faccende del­l'equilibrio europeo , la triplice alleanza, osservava, avevano avuto solo la
9 Sulla Società Dante Alighieri, nata a Roma nel 1889, cfr. B. PISA, Nazione e politi­ca netta Società Dante Alighieri, Roma, 1995; P. SALVETTI, Immagine nazionale ed emigra­zione nella Società Dante Alighieri, Roma, 1995. Sulla presenza di Nathan nel sodalizio dalla fase della fondazione fino al 1914 cfr. B. PISA, Emesto Nathan e la Dante Alighieri, in via di pubblicazione negli Atti del Convegno Gran Maestro della Massonerìa e Sindaco di Roma Emesto Nathan, il pensiero e la figura a 150 anni dalla nascita, Roma, 11 e 12 novembre 1995.