Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia. Secoli XIX-XX
anno
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1997
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pagina
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22
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99
Beatrice Pisa
co, sociale e politico. Sarebbe ora di smettere le esortazioni di affidarsi alla pace quando tutto intorno, nel fervore dei preparativi, suona guerra, affermava due anni più tardi E ancora: I consigli di abolire o scemare le spese militari quando ognuno intorno le accresce, e adoperare i denari per migliorare le condizioni dei cittadini equivale a lasciare in rovina il muro di cinta di una città, circondata da nemici, per migliorare le case dei singoli cittadini con i materiali raccolti.11) Insomma Nathan pare dominato da una sindrome da stato d'assedio cui di sicuro non fu estraneo un timore profondo costruito a livello personale dalla empatica partecipazione emotiva alla storia di una comunità come quella israelita, per secoli dispersa e perseguitata. E egli stesso ad offrire questa spiegazione in questo medesimo scritto quando, nel riproporre ancora per l'Italia una politica di difesa dalla aggressività altrui, notava: Possiamo noi, condannati per esuberanza di popolo a vagare per il mondo come gli ebrei, abbandonare i nostri fratelli senza difesa alle persecuzioni, alle sofferenze, ai dileggi, agli arbitri, che nei secoli sempre segnarono la vitalità e la capacità di sopportare della razza israelitica?.1
Un tema, quello della persecuzione che poteva riguardare anche lo stesso sodalizio liberomuratorio, come aveva osservato pochi anni prima, quando aveva tentato di spiegare le motivazioni che inducevano ancora al segreto massonico. Spiegava in quella occasione che era la guerra ad oltranza, guerra alle nostre persone, alla nostra reputazione, ai nostri interessi, portata fin nel focolare domestico, che costringeva al riserbo; che questo era giustificato dall'accanimento e dalla doppiezza dei nemici che ci si trovava di fronte, nascosti nell'ombra fra i penetrali delle guarentigie e delle sette.13)
Ma proprio in un mondo ove assumeva sempre maggior prestigio l'uso della forza per affermare le proprie ragioni, una forte scelta difensiva evolveva quasi inavvertitamente in una dimensione di nazione forte, inevitabilmente proiettata verso un progetto di affermazione ed espansione: lo affermava nell'articolo del 1904, ma, in modo più sfumato, anche due anni più tardi, nel suo commento dRA.nnuario Statistico. In questa occasione riprendeva tutti, i temi legati alla sua immagine di Italia forte. Quelli legati all'esportazione della merce uomo praticata nel paese su vasta scala nel colpevole disinteresse delle pubbliche autorità. E ancora esprimeva sentimenti di profonda partecipazione per le sofferenze e le umiliazioni subite ed ammirazione per le capacità dimostrate dagli italiani attivi in tutto il
"} Cfir. Vtnt'anni di vita italiana attraverso /'Annuario, note e commenti di Ernesto Nathan, Roma-Torino, 1906, p. 319.
J2) Ivi, p. 318.
13) ha massoneria, sua astone - suoi fini. Conferenza del Gran Maestro E. Nathan, Roma, 1901, p. 1.6.