Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia. Secoli XIX-XX
anno <1997>   pagina <31>
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E. Natimi e la apolitica nazionale
Ì patrioti a partecipare ad una eventuale futura guerra volta a completare l'unità della patria.44)
Le parole usate ponevano fin troppo scopertamente ed aggressiva­mente il rivendicazionismo irredentista, ma si trattava di una espressione isolata, decentrata. Le posizioni ufficiali rimanevano caute, mostrando il desiderio di non compromettersi È quanto si evidenziò durante quegli av­venimenti che fra l'ultima decina del secolo e i primissimi del '900 segna­larono il crescere dell'attrito nelle terre cosiddette irredente, suscitando grande scalpore nel paese.45)
Nel 1898 in particolare, un episodio piccolo ma altamente simbolico mostrava sia l'esistenza nell'Ordine di precise resistenze al progetti irre­dentisti, sia il ruolo trainante che Nathan si era assunto con i suoi con­fratelli rispetto a questo tema. Quando Fallerà gran maestro si recò a vi­sitare colui che rappresentava simbolicamente l'irredentismo italiano, Matteo Renato Imbriani, in quel momento infermo, Ferrari chiedeva conto di un simile comportamento ricordando come quello si fosse contraddi­stinto per i decisi attacchi contro l'istituzione liberomuratoria. Rispondeva il supremo reggitore delle sorti dell'Ordine che era stato spinto non solo da motivazioni amicali, ma anche dal dovere, come gran maestro, di inte­ressarsi di un uomo che aveva reso grandi servigi alla patria e al senti­mento italiano, e che cadeva colpito, come soldato in battaglia, nell'atto in cui commemorava a Siena il 20 settembre, combattendo la reazione cleri­cale.4
Anche durante i primi anni del secolo, di fronte ad episodi che fece­ro particolare scalpore nell'opinione pubblica, i vertici dell'Ordine mostra­rono spesso verso le manifestazioni irredentiste una prudenza che tradiva il desiderio di non sbilanciarsi pubblicamente.47)
H) L'artìcolo era anonimo ma probabilmente redatto da uno dei dirigenti della Dante alighieri, Galanti. Cfr. Per la Dante Alighieri. Iniziativa massonica, in Ripista /iella Masso­neria, giugno 1893, n. 8-9-10, pp. 146-147.
*5) In occasione dei fatti di Istria del 1890 (decisione governativa penalizzante la lin­gua e la comunità italiana) la giunta negò alle logge la facoltà di procedere a ogni agita­zione o sottoscrizione pubblica, giudicando tali manifestazioni dannose alla causa dei fra­telli istriani e osservando che il gran maestro e altri già provvedevano a sostenere i perseguitati e a difendere il sentimento nazionale in quelle regioni Cfr. GOA, adunanza della giunta del 3 dicembre 1894. Nel 1894 quando la loggia Guerra/ chiese il permesso di commemorare Guglielmo Oberdan, la giunta accordò il permesso di massima, ma con varie clausole che ne annullavano la carica politica: che insieme a questo si commemoras­sero altri patrioti; che la riunione restasse assolatamente privata e massonica; che non si commettesse alcuna intemperanza, GOA, adunanza della giunta del 10 dicembre 1894.
<4 GOA, atti del consiglio, seduta del 30 gennaio 1898, p. 10.
) Quando si determinarono i cosiddetti fatti di Innsbruck, espressione violenta della tensione fra l'etnia italiana e quella austriaca nelle terre definite irredente che destò molto scalpore nel paese, la giunta si mostrò piuttosto tiepida. In occasione della prima ondata,