Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia. Secoli XIX-XX
anno
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1997
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pagina
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39
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E. Nathan e la polìtica nazionale
un personaggio cui era legato da una annosa militanza (nella Dante Alighieri), per rinnovare le sue offerte di prestazione. Ma le sue pressanti richieste di essere utilizzato in qualsiasi luogo e forma, ricevettero risposte generiche quanto insoddisfacenti, accompagnate da formali ringraziamenti e dichiarazioni di benevolenza.7 Qualche settimana dopo l'interessato non mancava di esprimere la sua delusione e la sua protèsta: Le esprimo il mio vivo rammarico , scriveva amaramente al suo amico e presidente, per aver condannato a vacanze forzate, nonostante contraria affermazione, chi al lavoro aspirava, nulPaltro. Glielo scrissi; né grado né compenso m'importano, chiedo soltanto di esser in servizio attivo della Patria in occupazioni adattate alle sopraggiunte condizioni fisiche, com'ero prima nell'attivo servizio militare. Ella assentì con parole assai lusinghiere, con promesse fin'ora non mantenute. Mi domando il perché, quando a dozzine, d'allora in qua, Commissioni, Commissari ed uffici sono sorti per Decreto Reale, in materia commerciale, industriale, agricola, amministrativa, politica, d'assistenza; né di fronte agli egregi nominati, la mia competenza poteva tenersi dannosa alla cosa pubblica. Talché, quando in passato fra i componenti il Ministero potevo notare non pochi cooperatori, amici e compagni politici, la ragione dell'isolamento sopravvenuto, dell'apparente boicottaggio di chi in molti anni di vita pubblica ha non poco lavorato, parecchio sacrificato, nulla ha guadagnato, dà legittimo luogo a sospetto ed egli ha il diritto di chiederne conto.71)
Indubbiamente l'autore della lettera non aveva torto a lamentare la sua scarsa utilizzazione: bisogna infatti riconoscere che fino a quel momento ci si rifiutò di servirsi della sua persona per incombenze di rilievo. La scelta certo fu in accordo con la esclusione dalla gestione del conflitto delle frange più attive delle correnti interventiste,72) ma è difficile negare che la notorietà del personaggio, il suo prestigio personale, la sua esperienza, le sue capacità politiche, nonché la sua padronanza dell'inglese avrebbero dovuto aprirgli una serie rilevante di incarichi di natura diplomatica e propagandistica.
In realtà la grande occasione sarebbe giunta proprio nel 1916, ad opera dell'amico e presidente Boselli, ma una serie complessa di motivazioni non gli avrebbe consentito di coglierla.
Il crescere dell'attivismo propagandistico anti-italiano delle nazionalità slave in esilio, e anche del loro nazionalismo, poneva a livello istituzionale
?<9 Lettera di Nathan da Pictrasanta per Motronc (Lucca) del 29 giugno 1916 e risposta di Boscffi del 2 luglio 1916, ACS, PCM, g. e., 19-1-5-N.
70 Lettera di Nathan a Boselli del 7 settembre 1916, ACS, Are. Bos., b. 3, sotto-rase. 225.
72) Su questo tema cfr. IL DE FELICE, Mussolini il rivoluzionario cit, p. 320 passimi p, MELOGRANI, Storia politica della grande guerra 191 -1918, Bari, 1969, p. 20 e sgg.