Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia. Secoli XIX-XX
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1997
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Beatrice Pisa
camente nessun cenno sui contenuti, che evidentemente giudicava troppo scontati.
A questo proposito va sottolineato che specie per la propaganda estera Scodnik e Sanminiatelli tendevano a dividere quella che definivano per la nostra guerra e per l'organizzazione assistenziale rispetto a quella che definivano politica, cioè riguardante le rivendicazioni adriatiche. Poiché la Dante Alighieri aveva (sotterraneamente ma non troppo) ideato e sostenuto alcune organizzazioni impegnate in quest'ultimo lavoro,85) non è azzardato prevedere che si pensasse di lasciare a Nathan una attività maggiormente legata a quelli che venivano definiti temi non politici. La presidenza del sodalizio inoltre, nel discutere la proposta di Boselli, deliberava di porre a disposizione del consigliere Nathan la segreteria generale per tutta l'attività che avrebbe potuto essere svolta per mezzo dei comitati della Società, e questi durante il conflitto si impegnarono essenzialmente in opere di assistenza sul territorio.
Tuttavia è anche vero che il più deciso ispiratore della politica più intransigentemente dalmatista, Scodnik, ai primi di ottobre non solo plau-diva all'idea di affidare a Nathan una specie di propaganda interna, ma sottolineava che essa avrebbe dovuto forzatamente coordinarsi con la propaganda estera per quel che riguarda [va] le rivendicazioni nazionali e sulla posizione dell'antico mazziniano rispetto a queste ultime non possono sorgere dubbi. Infatti è facile ipotizzare che i modi e i toni scelti da Nathan non sarebbero stati quelli usati nelle diverse capitali estere dai vari Cippico, o Dudan la cui intemperanza preoccupava persino Sanminiatelli e Barzilai, tuttavia è difficile negare che offrirsi dall'interno della Dante Alighieri per un incarico di tanta rilevanza e responsabilità in quel momento non poteva che significare farsi banditore di quello che era il programma dello stato maggiore della Società, ampiamente egemonizzata dagli elementi più intransigentemente dalmatisti.
Nella seconda quindicina del mese di ottobre Nathan si trovò in corrispondenza con Comandini che si dichiarava estremamente lieto del progetto di affidare la propaganda alla Società. Egli reputava fosse necessario agire energicamente, giudicava la situazione nel paese addirittura esplosiva ed esponeva in via amichevole al suo corrispondente un suo piano d'azione che prevedeva l'utilizzazione piena dei vari Comitati di assistenza civile.87) Poiché il futuro presidente delle Opere Federate si trovava ben
*9 Si trattava del Comitato centrale per l'Adriatico italiano, dell'Associazione prò Dalmazia, dell'Associazione prò Piarne e Quarnaro, dell'Associazione Alto Adige. Su questi temi rimando a B. PISA, Nasone e polìtica cit, p. 315 e sgg.
9 Cfr. lettera a Sanminiatelli del 5 1916, ASDA, fase. 1916, A 80.
*Q Cfr. lettera di Nathan a Sanminiatelli del 16 ottobre 1916, ASDA. fase. 1916, A 83 e lettera di Comandini a Nathan del 20 ottobre 1916, ASDA, fase. 1916, A 85.