Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia. Secoli XIX-XX
anno
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1997
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pagina
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43
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E. Nathan e la politica nazionale
lontano dalle posizioni del fuoriuscitismo adriatico e anzi appena cessato il conflitto il suo atteggiamento .agnostico rispetto alla questione adriatica 88) avrebbe provocata una clamorosa rottura con la presidenza del sodalizio, tali toni di amichevole collaborazione possono lasciare perplessi. E probabilmente esat:o ipotizzare che Nathan si trovasse su questo tema, come in generale su quelli riguardanti la politica estera, in una posizione ambigua, o comunque facilmente equivocabile.
Intanto però le perplessità di Sanminiatelli finivano per coinvolgere tutta la presidenza e rendere inattuabile il progetto. Più per disciplina di gruppo che per convinzione Nathan si allineava.89) Lo scarso entusiasmo con cui rinunciava al ventilato incarico è testimoniato indirettamente da una lettera di Bissolati90) e anche dal fatto che ancora nella riunione del consiglio centrale della Dante Alighieri del 5 novembre Nathan si mostrava possibilista rispetto all'incarico conferitogli da Boselli.91)
Non è difficile immaginare che la presidenza della Società preferisse mantenere nelle proprie mani tutta la gestione del settore propaganda sul quale aveva praticamente concentrato il suo impegno in tempo di guerra, piuttosto che affidare una parte di esso ad un personaggio, certo considerato fedele alle direttive comuni, ma indubbiamente troppo noto ed autonomo per non imprimere una direzione propria al lavoro, ponendo in secondo piano il tandem Sanminiatelli-Scodnik. Fra l'altro, Nathan aveva criticato quel modo indiretto con cui si era intervenuti fin dall'inizio del conflitto per gestire la propaganda all'interno del paese. Egli reputava che la creazione di tanti comitati manovrati sotterraneamente dalla presidenza producesse un intervento frammentario e non facilmente controllabile.92)
*9 Su tale argomento cimando a B. PISA, Nasone e politica cit, pp. 373-374.
W) Scriveva Nathan con evidente rincrescimento: Nell'interesse della Dante Alighieri* del nostro amato Presidente, non ho che da assodarmi a quanto ha scritto ufficialmente ed ufficiosamente il Vice-Presidente della nostra associazione, l'amico conte Donato Sanminiatelli; quindi nelle poste condizioni,, per la parte che mi verrebbe affidata della propaganda intema rinunziarvi, salvo a cooperare fin dove posso nei comuni intenti . Lettera a Bosclli del 3 novembre 1916, ACS, PCM, prop. g., b. 41, fase 113.
*9 Bissolati io questo scritto ribadiva, appoggiandola, la richiesta di Nathan di considerare le future erogazioni in ordine al suo incarico come fondi segreti. Cfrf estratto di lettera del 3 novembre 1916, AGS, PCM, prop. g., b. 41, fase 113.
) Estratto di verbale del 5 novembre 1916, ASDA, fase. 1916, A 18.
*3 Si legge nella relazione ufficiale del comitato centrale; Nathan (...] crede che non sia stata opportuna la formazione di tanti comitati che si fanno la concorrenza, tirando ciascuno l'acqua al proprio mulino.... E più oltre: Questi [Nathan] dice che ha voluto solo osservare che la Dante avrebbe dovuto rimorchiare e non essere rimorchiata. Cfr. estratto di verbale 15 ottobre 1916, ASDA, fase 1916, A 82.