Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia. Secoli XIX-XX
anno
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1997
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pagina
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45
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E. Nathart e la politica nazionale 2i
L'ex sindaco di Roma nel mese di marzo aveva dato prova di grande moderazione pronunciando al Costanzi una conferenza in cui non si era voluto esplicitamente esprimere rispetto alle rivendicazioni in Dalmazia, provocando le critiche dei suoi avversari.90) Ma le tensioni più gravi dovevano ancora venire: sarebbero stati gli avvenimenti di Parigi che avrebbero attirato sulla sua testa ed in generale sulla organizzazione liberomuratona una vera e propria tempesta.
La comunità massonica intemazionale si stava facendo promotrice del primo nucleo di un organismo internazionale di arbitrato, una Società delle Nazioni da istituirsi all'indomani del conflitto. Dopo primi accordi stretti nel gennaio, le massonerìe dei paesi alleati (l'unica significativa assenza era quella degli inglesi) e neutrali avevano deciso di incontrarsi a fine aprile a Parigi.")
Poco prima di partire Nathan comunicava a Boselli il progetto osservando: La mia presenza potrebbe forse non essere del tutto inutile per ratificare nell'Associazione umanitaria gli accordi che hanno uniti i paesi civili nella difesa della libertà, del diritto, del progresso .98> Ma a Parigi, insieme con Ì suoi fratelli fu costretto a parlare di ben altre questioni e a difendere i progetti espansionistici italiani piuttosto che la libertà, il diritto, il progresso. La discussione raggiunse toni di alta conflittualità evidenziando una vera e propria spaccatura fra la delegazione italiana e quella serba, sostenuta dai francesi. Questi ultimi infatti, orientati a preferire la nascita di una grande Serbia piuttosto che ad agevolare l'espansionismo italiano, si erano dimostrati particolarmente sensibili alla efficace propaganda degli slavi in esilio.
André Lebey, segretario del consiglio dell'Ordine del grande Oriente di Francia, nel suo rapporto sulla costituzione della Società delle Nazioni proponeva che la pace futura fosse costruita su quattro punti fondamentali di cui il primo era l'annessione immediata dell'Alsazia Lorena alla Francia e l'ultimo la liberazione di tutte le nazioni oppresse dagli Asburgo o la possibilità per queste di scegliere attraverso plebisciti lo stato di cui fare
99 E. NATHAN, II dovere presente, discorso pronunciato al Teatro Costanti di Roma il 4 marzo 1917, Roma, 1917.
97) Sul convegno internazionale di Parigi cfr. lo studio attentamente documentato di A.M. ISASTIA, Ettore Ferrari, Ernesto Nathan e il congresso massonico del 1917 a Parigi, in Il Risorgimento, 1995, n. 3, pp. 603-641. Ringrazio l'autrice per avermi consentito di prendete visione del lavoro prima della sua pubblicazione. Rispetto al comportamento della delegazione italiana, composta da Ettore Ferrari, Ernesto Nathan, Carlo Berlenda, Giuseppe Meoni, l'autrice osserva che era stato in linea con le posizioni politiche coltivate da una vita, p, 608.
98) Lettera del 10 giugno 1917, ACS, Are. Bos., se. 3, fase. 29.