Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia. Secoli XIX-XX
anno <1997>   pagina <50>
immagine non disponibile

50
Beatrice Pisa
ste affermazioni apparvero del tutto indebite alla stampa avversa 108> ma, soprattutto, evidenziarono la determinazione del futuro G. M. a definire il suo progetto rivendicazionista in accordo con il programma governativo. Sommando equivoci e forzature egli definiva la sua posizione e quella di Sonnino espressione di uno stesso retorico ideale di fraterna solidarietà capace di associare le aspirazioni italiane e il diritto italico con le aspira­zioni di tutti gli altri popoli.109)
Il patto di Roma
Nei mesi fra la fine del 1917 e la primavera del 1918, una serie complessa di avvenimenti aveva modificato gli equilibri politici e sociali nel paese, dando momentaneamente forza alle correnti antisonniniane nel paese e aprendo la strada a quegli accordi con le cosiddette nazionalità oppresse dagli Asburgo che culminarono nel patto di Roma dell'aprile 1918. La rivoluzione del 1917 che aveva tolto di mezzo la Russia dallo scacchiere balcanico non giustificava più i timori di una egemonizzazione della Serbia da parte del colosso slavo e anzi conferiva forza all'immagine di una Italia punto di riferimento politico, diplomatico ed economico dell'area balcanica e quindi a coloro che suggerivano la via negoziale. La parte più oltranzista si trovò sbandata, una volta tanto ridotta in difesa, il fronte irredentista si spaccò fra una associazione più moderata ed un'altra che manteneva l'antico intransigentismo aggressivo,110) lo stesso stato mag­giore della Dante Alighieri perse di compattezza e di decisionalità. È signi­ficativo che 11 Fronte interno, che condivideva con Nathan i progetti dal­matici e anche la militanza nella Dante Alighieri del suo direttore G. F. Guerrazzi, ospitasse ai primi del 1918 il punto di vista di chi invitava alla trattativa con gli slavi.111) Nella primavera-estate anche ILI dea Democratica
IW) Cfr. Dal sabotaggio massonico cit., p. 163.
,w) E. NATHAN, Inattese correlazioni, in II Messaggero, 7 agosto 1917.
,,fl) Prima sì formò la Democrazìa Sociale Irredenta, con un programma di moderate annessioni nelle regioni orientali, ma nel rispetto del principio della autodeterminazione dei popoli Come reazione nacque l'Associazione Politica fra gli Italiani Irredenti che sosteneva la linea più rigidamente annessionista. Cfr. IL MONTELEONB, La politica dei fuorusciti irre­denti nella guerra mondiale, Udine, 1972, p. 114 e sgg.
*H) Cfr. M, Austria Italia e slavi, del 25-26 gennaio 1918, IL 25 e R. MuRRl, Vec­chio e nuovo problema stavo, del 17-18 marzo 1918, n. 76. Nel luglio del 1918 Guerrazzi, che fu uno dei fondatori della Dante Alighieri per poi allontanarsene dopo pochi ma in­tensi anni di militanza, si rivolse a Nathan per avere una parola di saluto al giornale en­trato nel suo quarto anno di vita. Questo gli cispose con una lettera pubblicata il 7-8 lu­glio 1918, n. 186, con cui esprimeva gli auguri del caso, sottolineando però che la sua non era una adesione assoluta. In certe sfumature aggiungeva, in certi problemi, in alcuni metodi vi è disparità nel pensiero e nell'azione: forse per una non incerta differenza