Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia. Secoli XIX-XX
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1997
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Beatrice Pisa
tempestività con la quale avrebbe colto il nuovo evolversi della atmosfera politica e avrebbe manifestato le sue posizioni ahnessioniste. Il pretesto fu offerto dalle vicende della Dante Alighieri.
La dirigenza della Società, al pari della organizzazione degli irredenti adriatici (che pure aveva inviato molti suoi aderenti), decideva di non partecipare in via ufficiale al convegno di Roma, ma di preparare una circolare esplicativa indirizzata ai comitati. Nel documento si sottolineava la necessità di fare fronte unico contro il nemico comune, ma non si trascurava di osservare che il patto di Roma non toccava affatto quello dì Londra. Insomma si esprimeva ancora una volta la tradizionale (e sorpassata) convinzione che si potessero organizzare le lotte antiaustriache dei popoli soggetti all'impero senza porre in discussione le rivendicazioni adriatiche italiane. Tutto sommato, i contenuti dello scritto non differivano poi tanto dalla circolare Nathan del 28 marzo. Il fatto è che per una serie di incertezze e incomprensioni la prima circolare, quella della Dante A.U-ghieri* fu tenuta a lungo nel cassetto e inopinatamente pubblicata dal segretario amministrativo ai primi di settembre, nel momento in cui ardeva la rovente polemica del Corriere della Sera contro Sonnino.115)
Se in aprile questo documento poteva essere interpretato come una adesione tanto blanda al convegno da essere considerata una sostanziale presa di distanza da esso, in quel momento invece era possibile interpretarlo come una (seppure non entusiasta) approvazione di questo e quindi come una dichiarazione antisonniniana. Il fugace idillio fra democratici ed annessionisti era del resto al tramonto e i tempi erano maturi per decise prese di posizione.
Emerse chiaramente in quella occasione come il richiamo ai sacri prìncipi mazziniani non era più sufficiente ad orientare l'azione politica, o meglio, che tali principi potevano essere utilizzati come copertura per posizioni di ben diverso esito politico. Il giornale di Guerrazzi, che all'inizio dell'anno sembrò procedere a significative aperture verso il fronte delle trattative, alla fine di agosto se la prese con le posizioni interlocutorie della D. S. I. che, di fronte alla polemica antisonniniana si limitò ad affermare la propria fede immutabile nelle pure tradizioni mazziniane e garibaldine. Il Fronte interno definiva la posizione assai poco chiara perché, osservava, appellarsi alle tradizioni mazziniane e garibaldine non dice un ben niente sulla polemica attuale [...]. Dunque la D.S.I. parli chiaro: è essa
Parecchio si è parlato e si va parlando nelle Officine e fuori delle rivendicazioni nostre, dei loro limid, delle relazioni da stabilire con le razze slave di nazionalità diverse, sulla opposta sponda dell'Adriatico [...]. B le sfumature di opinione, da persona a persona, da Loggia a Loggia sono diverse e multiformi. A parte l'insegnamento del Veggente Giuseppe Mazzini [...] nell'attuale momento è follia questionare su come ripartire le spoglie dell'orso prima di averlo ricacciato nella sua tana ed ucciso.
119 11 Patto di Roma, in 11 Messaggero, 7 settembre 1918.