Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia. Secoli XIX-XX
anno <1997>   pagina <61>
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E. Nathan e la politica tiaìo/ia/e 5iJ
che avrebbe potuto ingenerare molti imbarazzi al governo. In questo fran­gente l'anziano consigliere del sodalizio si qualificò fra i pochi assolute-mente contrari alla decisione di rimandare l'incontro, frutto di evidenti preoccupazioni istituzionali Di fronte al prudente attendismo della mag­gior parte della dirigenza, Nathan* non mostrava solo irruenza ed impa­zienza caratteriale, ma segnalava inequivocabilmente la sua disapprovazione per il nuovo primo ministro e la disponibilità ad assumere inediti atteg­giamenti anti istituzionali.148)
Negli stessi mesi si discuteva un altro tema rilevante per la vita della Dante A.lighìerì ovvero la scelta di modificare lo statuto in modo da to­gliere di mezzo la preclusione ad agire all'interno del paese. Si trattava di una questione puramente formale perché fin dalla nascita il sodalizio aveva agito senza ombra di dubbio come gruppo politico, sia nelle zone definite irredente che entro Ì confini del regno, ma la modifica proposta, appro­vata in effetti nel congresso di Trieste del 1920, voleva dire operare una significativa scelta di politicizzazione. Impossibilitato ad intervenire al con­gresso per ragioni di salute, l'anziano consigliere esprimeva le sue posizioni con quella che costituisce l'ultima sua lettera conservata all'archivio del so­dalizio.14*3)
usì Il triestino Cofler nel chiedere che il congresso fosse rimandato notava che que­sto avrebbe potuto far esplodere lo scontento dei suoi concittadini contro il governo, con la conseguenza di facilitare gli esiti elettorali dei socialisti e delle tendenze bolsceviche. ASDA, fase. 1919, A 9 bis. Zaccagnigni riferiva che le persone da lui consultate espresse­ro il parere della assoluta inopportunità dì tenere il congresso in piena lotta elettorale. Lettera a Bosefli del 9 ottobre 1919, ASDA, fase 1919, A 10 bis. Nathan espresse invece grande disappunto. Osservò che presto si sarebbe svolto a Trieste un congresso di elet­trotecnici aggiungendo: Pensare come nel bilancio del patriottismo debbano pesare più sui soci della D.jante] le intese per le contese elettorali di quello valutato da quegli egregi scienziati [...] è argomento di rammarico tale da suggerire per quale ragione continuiamo ad esistere [...]. Lettera a Boselli del 20 ottobre 1919, ASDA, fase. 1919, B 19. Poco do­po ritornò sulla questione del congresso degli elettrotecnici e defini le ragioni addotte dal comitato triestino magre ed insufficienti . Lettera a Boselli del 30 ottobre 1919, ASDA, fase 1919, A 21 bis. lì fiorentino Barbera concordava con Nathan nel giudicare la scelta di rimandare il congresso un atto di sottomissione al governo. Cfr. lettera del 17 otto­bre 1919, ASDA, fase. 1919, B 1 bis. Il 31 ottobre il segretario amministrativo della So­cietà commentava la lettera di Nathan osservando: Mi meraviglio che ancora non abbia scritto una lettera aperta ai giornali. È disoccupato, di cattivo umore [.,.]. Non si rende conto della grande differenza che passa fra un pacifico convegno di elettrochimici e un congresso come il nostro ma ormai è andata come è andata e discutere non giova . ASDA, fase. 1919, B 35.
'450 Osservava l'anziano ex sindaco di Roma: Fossi stato presente al Congresso della nostra Dante sarei purtroppo fra coloro che votarono l'importante modificazione dello Statuto che ci impone di mantenere vìvo e rinfocolare il sentimento di italianità dentro come fuori dai confini della patria. Dico purtroppo perché di fronte ad appetiti, ambizioni, interessi personali, mire di partiti politici, utopie degli uni, anarchìe degli altri, si smarrisce, si dimentica, si neglige il primo nostro dovere di italiani e prima di recarci