Rassegna storica del Risorgimento
Italia. Storia. Secoli XIX-XX
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1997
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Beatrice Pisa
di proteggere i propri emigrati sparsi in tutto il mondo,155) tutto ao era espressione di una dimensione sinceramente avvertita come carica di valenze etiche. L'impulso a correre al fronte si richiamò al dovere all'azione dì stampo mazziniano e si sviluppò all'interno del romantico progetto di giungere in aiuto delle nazioni aggredite , del Belgio, della Serbia, della Francia. L'istanza di distruggere l'odiato impero di Francesco Giuseppe fu condizionato dall'altrettanto romantico impegno a liberare le nazionalità oppresse. Tuttavia questi propositi si persero per strada o rivelarono alla prova dei fatti la loro inconsistenza.
H primato assegnato alla politica estera, l'insistenza posta sul programma di affermazione nazionale italiano, in Adriatico come in Mediterraneo, la disinvolta eliminazione del principio di autodeterminazione dei popoli, il fatto che il programma massimo da lui abbracciato prevedesse progetti annessionistici su terre compattamente abitate da popolazioni slave ed infine le venature sprezzanti che emergono dai suoi giudizi sugli slavi, costituiscono delle tappe di un percorso preciso che appare espressione e conseguenza di quel mutamento della coscienza politica italiana che già Omodeo denunciò nei giorni dell'esaltazione delle gesta libiche, quando notò che uno spirito immaturo e pericoloso penetrava negli italiani, snaturando ed esasperando il loro ,amor di patria.156)
In effetti il mito dei conflitto come quarta guerra di indipendenza che Nathan condusse avanti come elemento centrale del suo interventismo non resse alla prova dei fatti e la sua guerra si chiarì presto come guerra nazionale più che per le nazionalità. A questo proposito pare centrale il suo rapporto con le posizioni bissolatiane. È vero che la storiografìa è tutt'altro che compatta nel definire la inamovibilità del ministro degli esteri rispetto al patto di Londra, è vero che una parte di essa ha prospettato il dissidio Bissolati-Sonnino essenzialmente come una incapacità del primo di fare propri gli opportuni tatticismi necessari a condurre avanti le trattative parigine157) e che neppure si è mancato di porre in luce la complessità e contraddittorietà stessa della figura di Bissolati.158) Tuttavia i contenuti e le
issi Scriveva lo stesso Nathan nel 1904: Intanto siamo vulnerabili da tutti i lati; per terra attraverso ie Alpi, per acqua attraverso due mari, come una testuggine priva di guscio. E vulnerabili oltre i confini pei figli accasermati, domiciliati ed attendati all'estero, sparsi pel mondo ovunque v'e da lavorare, ovunque v'è da soffrire. Tutti forse non sanno in quali proporzioni. Cfr. Il Bivio cit, p. 681.
'*9 A. OMODEO, Lettere, 1910-1946, Torino, 1963, pp. 11-12, cit. in F. MALGERI, op.cit,, p. 256.
iSr) Cfr. P. PASTORELLI, Le carte Colosimo, in Storia e politica, aprile 1976, pp. 362-
378.
,58) Per una panoramica sulla questione e relativa bibliografia v. GIOVANNA PROCACCI, Gli interventisti dì sinistra, la rivolutone dì febbraio e la politica interna italiana nel 1917, in Italia contemporanea, gennaio-marzo 1980, n. 138, pp. 49-84.