Rassegna storica del Risorgimento

Italia. Storia. Secoli XIX-XX
anno <1997>   pagina <66>
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Beatrice Pisa
zione sacrale della patria e della comunità nazionale,161) o, viceversa, come impossibile tentativo di porsi quale erede di una progettualità politica ormai persa. In questo senso risultano ancora proponibili le riflessioni di chi pose in dubbio che, al di là delle ripetute (e retoriche) dichiarazioni di fede e di intenti, la nostra classe dirigente interventista fosse davvero mos­sa dai valori risorgimentali intesi non in senso retorico, ma nel loro vero significato civile.162) In effetti le riflessioni politiche di Nathan si costrui­rono sempre sulla convinzione di lavorare all'interno di antiche progettua­lità risorgimentali, eppure le considerazioni fin qui svolte portano a con­cludere che, convinto di impegnarsi per una Europa delle patrie , finì invece per assecondare una Europa dei nazionalismi.
BEATRICE PISA
MI) Sa questi temi cfr. E. GENTILE, il mito dell stato nuovo dall'antìgìolittismo al fa­scismo, Roma-Bari, 1982; Io., il culto del littorio, ha sacrai/dazione della polìtica nell'Italia fascista, Roma, 1993; G. BELARDELLI, Il fantasma di Kcusseau: fascismo, nazionalsocialismo e pera democrazia, in Storia contemporanea, giugno 1994, r. 3, pp. 361-386.
i*2) R. Vi VA REI,LI, // dopoguerra cit, p. 7.